Auto elettriche

È già da diverso tempo che si sentono opinioni contrastanti in merito ai veicoli a emissioni zero. Secondo alcuni non sembra possibile che siano completamente ecologiche, mentre per altri sono l’inevitabile soluzione all’inquinamento ambientale. Tuttavia pochi hanno ancora parlato di quello che realmente sarà il destino delle auto elettriche. Tuttavia in parte è già segnato e condizionerà il mercato dell’automobile.

 

Il destino delle auto elettriche è già segnato: ecco cosa succederà dal 2023

A ragion del vero, al di là di ogni parere contrastante che vede la lotta tra elettrico e diesel per il primato, le auto elettriche si stanno diffondendo a vista d’occhio. Uno dei principali motivi è il prezzo di acquisto delle batterie elettriche dato dalla crescente richiesta che ha visto nel 2020 un + 43%.

Infatti questo è anche confermato da uno studio condotto da Tim Letton dell’università di Exter. Il professore norvegese ha evidenziato come dal 2019 le auto elettriche in Norvegia abbiano raggiunto prezzi davvero competitivi. Finalmente nella regione del Nord Europa si è visto come i veicoli a emissioni zero sono risultati meno cari dello 0,3% circa rispetto agli altri modelli con motore a gasolio o benzina.

Di conseguenza sono aumentate anche le auto elettriche che i cittadini hanno acquistato facendo crescere questo mercato più del 50% nel 2020. Diversamente da quanto invece riscontrato nelle restanti nazioni europee dove si parla di un minuscolo 5%.

The Guardian, noto quotidiano nazionale britannico, ha stimato che la diffusione delle auto elettriche crescerà ancora di più e più velocemente tra il 2023 e il 2025. Questo perché “il continuo calo dei costi delle batterie porterà il prezzo delle auto elettriche a scendere al di sotto di quello dei modelli equivalenti a benzina e diesel, anche senza sussidi pubblici”.

In sostanza sarà il prezzo delle batterie a essere determinante nel mercato delle auto elettriche. Infatti solo nel 2010 una batteria da 30 kWh era venduta per più di 25.000 dollari. Oggi, secondo una ricerca Bloomeberg, il prezzo di acquisto è sceso di ben 20.000 dollari. Un calo repentino che può essere solo spiegato dall’aumento della richiesta produttiva e da un taglio dei costi delle materie prime.

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