È possibile produrre luce partendo da “semplici” forme di vita come i batteri? Beh, sembra proprio che questo sia oggi possibile grazie alla messa a punto di una lampada-pianta che per produrre luce sfrutta l’energia prodotta da queste microscopiche forme di vita.
A realizzare questa straordinaria lampada-pianta sono stati giovani ricercatori facenti parte di Creon, una startup innovativa italiana che ha un chiodo fisso: le Mcf. Queste ultime sono le celle a combustibile microbiche che, grazie ad un processo di tipo metabolico, riescono a generare corrente elettrica sfruttando proprio i microrganismi che vivono nel terreno. In questo modo i giardini, gli orti o le semplici aiuole sparse nelle nostre città diventerebbero l’humus di questa energia rinnovabile. Un’energia che ha origine da reazioni biochimiche senza produrre alcun tipo di gas di scarto o altre sostanze inquinanti.
L’idea di creare una lampada-pianta ha avuto origine già 6 anni fa quando tre ricercatori facenti parte di Creon iniziano a conoscere il mondo delle Mcf. È stato in quel momento che “gli si è accesa la lampadina”. Infatti, gli scienziati hanno iniziato a pensare di utilizzare la terra, ricchissima di batteri, per produrre energia da utilizzare per illuminare, in modo del tutto green, i parchi e i giardini delle nostre città.
Così i giovani ricercatori di Creon hanno iniziato a lavorare sulla loro lampada-pianta. Si tratta di un’idea così straordinaria, innovativa e sostenibile che l’Associazione Italiana di Illuminazione (Aidi) ha assegnato il premio “Start Up Light Up” proprio a Creon. L’obiettivo dei ricercatori è proprio quello di agire sull’illuminazione pubblica e su quella privata aggiungendo componentistica IoT per rendere il loro sistema adatto a smart city e ad altri settori come quello fondamentale dell’agricoltura.