Gli impegni quotidiani ci tengono lontano dalla nostra abitazione e quindi dalla presa di corrente necessaria per provvedere alla ricarica della batteria smartphone. In molti frangenti ripieghiamo sull’utilizzo degli adattatori accendisigari con uscita USB con ricarica rapida e non. Ciò si potrebbe tradurre in un imperdonabile errore che provoca problemi non solo per quanto riguarda l’automobile ma anche per il danneggiamento dello smartphone. Scopriamo perché faresti meglio a non utilizzare simili soluzioni di ricarica.
Ricaricare lo smartphone in auto: svantaggi di questa consueta procedura
Lo facciamo tutti, non nascondiamoci dietro ad un dito. cavo USB-A verso USB Type-C con Fast Charge per avere la carica necessaria ad affrontare un’intera giornata di lavoro. Eppure c’è qualcosa che tutti non consideriamo nell’adottare questo sistema di ricarica: il telefono potrebbe rompersi o, ancora peggio, la batteria della nostra auto potrebbe dare forfait nel giro di pochi mesi.
Specie per quel che riguarda vecchi dispositivi è bene non provvedere a soluzioni del genere. Ciò vale in particolar modo per gli iPhone in quanto assorbono parecchia energia dal processo di ricarica. Il telefono attuerà una ricarica lenta che nel migliore dei casi regalerà pochi punti percentuali di autonomia. Nella peggiore delle ipotesi la carica guadagnata sarà pari a zero.
La batteria assoggettata a questo sistema di ricarica potrebbe guastarsi danneggiando al contempo la batteria dell’auto a causa del processo di scarica che complicherà sicuramente l’accensione della vettura.
Pertanto, se la ricarica avviene lentamente o non avviene per niente è bene interrompere l’operazione. Cosa che vale nella fattispecie per auto datate e con batteria prossima all’esaurimento.