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Truffe: sotto attacco i servizi Home Banking con il vishing svuota conto

Si chiama vishing il nuovo metodo per sottrarre denaro e credenziali di accesso a tutti i clienti che utilizzano i servizi Home Banking della propria banca. Gli utenti stanno denunciando falsi sms e telefonate da finti numeri verdi che sembrano provenire dal loro Istituto di Credito. L’associazione Codici smaschera queste truffe e inoltre sostiene che  anche le banche hanno una loro responsabilità.

 

Le nuove truffe svuotaconto si chiamano vishing

“È importante non comunicare dati sensibili. Nel caso di dubbi, si può chiedere un numero di telefono fisso rintracciabile da ricontattare, oltre alla qualifica dell’operatore. E poi è bene denunciare subito l’accaduto alle forze dell’ordine”. Questo è quanto consiglia l’associazione Codici a tutti i consumatori per evitare di cadere vittime delle nuove truffe “svuotaconto”.

Il vishing, acronimo di voice phishing, altro non è che un raggiro volto a sottrarre i dati personali di accesso di un cliente così da raggiungere il suo conto corrente e rubargli più denaro possibile.

Queste truffe si stanno diffondendo anche in Italia e sembra che stiano raggiungendo il loro picco massimo. In pratica il cliente di un qualsiasi Istituto di Credito e che ha attivo il servizio di Home Banking vede recapitarsi un sms che sembra provenire proprio dalla sua banca. Un cybercriminale sta tentando di appropriarsi del suo denaro. In questo messaggio si denuncia un presunto tentativo di accesso all’Home Banking.

Subito dopo segue una telefonata da un finto numero verde

riconducibile alla banca. Il falso operatore informa il cliente del tentativo di furto sul suo conto attraverso un accesso non autorizzato nell’account personale. Ovviamente per bloccarlo i criminali gli chiedono i codici di sicurezza inviati tramite sms.

Ivano Giovannelli, segretario nazionale di Codici spiega che “nel frattempo un’email informa il cliente di una serie di transazioni”. Lui stesso è stato vittima di queste truffe e fatta denuncia all’arma dei Carabinieri, dopo 6 mesi la risposta della banca lascia l’amaro in bocca. Alla richiesta di riaccredito dell’importo sottratto “con stupore e rammarico, il consumatore legge il rifiuto dell’istituto, che sostiene di non avere responsabilità”.

 

L’associazione Codice sottolinea la responsabilità che le banche hanno

L’associazione sottolinea che questo rifiuto da parte della banca è “scorretto e inaccettabile”. Infatti le banche dovrebbero verificare periodicamente la sicurezza del loro numero verde su cui poi si basano queste truffe. Inoltre, sempre Codici, sostiene che è la Corte di Cassazione ad aver stabilito che ogni banca è tenuta a risarcire il cliente se il prelievo di denaro risulta forzato e non riconducibile a sua volontà.

Sono molti gli Istituti di Credito sotto attacco, ma ce ne sono tre che in questo periodo sono stati proprio prese di mira. Si possono trovare tutti i dettagli e le istruzioni per non cadere vittima di queste truffe cliccando su questo link.

 

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini