La prima cosa che occorre fare per parlare di manutenzione è fare la differenziazione tra ordinarie e programmate: le prime vengono fatte regolarmente, quasi ad ogni fine volo, e ci vogliono circa 12 ore ogni 7 giorni. Durante queste, si procede alla verifica dei liquidi dei sistemi idraulici, al controllo alle ruote dei carrelli, al buon funzionamento dei sistemi elettronici in cabina di areazione nel lato passeggeri e a tutto ciò che è riparazione necessaria.
Per quelle programmate, invece, si può fare un vero e proprio paragone con i tagliandi: in poche parole, vengono fatti in base ai cicli eseguiti tra decollo e atterraggio, alle ore di volo e all’età degli aerei di linea.
I controlli programmati vengono chiamati Check, seguiti da una lettera in base alle caratteristiche e ai tempi di intervento. Le lettere vanno dalla A alla D.
Il Check A per gli aerei di linea prevede, ogni 10 settimane, il controllo di efficienza di tutto l’equipaggiamento di emergenza, che concerne anche la sostituzione dei filtri e la lubrificazione dei mobili importanti.
Il C e D hanno sostituito definitivamente il B, il quale era effettuato sugli aerei di vecchia generazione. Andando nel dettaglio, c’è il Check C che dura 3 settimane a scadenza di 18 mesi e testa gli impianti principali del velivolo. Contrariamente a questi due, il D è molto più lungo e approfondito. Di fatto, ogni 6 anni per un tempo di circa 6 settimane, l’aereo viene smontato completamente e ispezionato.