Il parlamento britannico starebbe considerando di applicare un divieto sulla rivendita e l’utilizzo di bot automatici per l’acquisto di PlayStation 5 e Xbox Serie X. L’anno scorso, Douglas Chapman MP ha introdotto un Early Day Motion “che vieta la rivendita di console di gioco e componenti per computer a prezzi notevolmente superiori al prezzo di vendita consigliato dal produttore”.
Finora, questa mozione ha ricevuto il sostegno di altri 32 parlamentari di diversi partiti politici. Ora, Chapman vuole fare un ulteriore passo avanti con un disegno di legge di cui ha discusso in questo modo:
“Dato che gli esperti del settore informatico prevedono che la questione dello scalping crescerà quest’anno su altri importanti beni e servizi, stiamo pensando di presentare un disegno di legge in Parlamento in modo da poter esplorare ulteriormente le opzioni legislative per proteggere i consumatori da questa pratica sleale.”
Il disegno di legge di Chapman dovrà ancora trovare sostegno e passare attraverso il processo legislativo prima che venga approvato, ma questo mostra quanto seriamente il governo britannico stia prendendo il problema. Il commento di Chapman a IGN evidenzia anche come il problema potrebbe espandersi oltre le console per videogiochi e in altri beni e servizi.
I gruppi di rivendita nel Regno Unito hanno causato problemi ai consumatori da quando PS5 e Xbox Series X sono state lanciate lo scorso novembre. Gli utenti pagano per iscriversi a determinati servizi e possono accedere a diversi bot in base al loro livello di abbonamento. Sebbene il problema sia particolarmente frustrante per i fan, rende anche più difficile per Sony e Microsoft soddisfare le richieste dei clienti.
“La questione dello scalping è emersa per la prima volta quando più persone mi hanno contattato per esprimere la loro frustrazione per non essere stati in grado di acquistare una console di gioco o componenti di computer prima di Natale”, ha detto Chapman a IGN. “Durante le indagini abbiamo scoperto più dettagli sulla pratica di ‘scalping’ da parte di robot automatici per acquistare all’ingrosso questi beni e rivenderli a prezzi gonfiati”. Resta da vedere se la legislazione prenderà piede o meno, ma è chiaro che la questione viene presa abbastanza sul serio.