Mario Draghi sarà il prossimo presidente del Consiglio dei Ministri e anche se non si è ancora insediato a già iniziato il lavoro, soprattutto sul fisco. I punti fondamentali su cui agirà il nuovo esecutivo, con molta probabilità, sono tre. Interventi sulle tassazioni del mattone, aliquote e agevolazioni. Draghi ha affrontato queste problematiche durante l’audizione con il professore Carlo Cottarelli, durante la quale si è avuto modo di parlare anche di Irpef.
Stando alla proposta avanzata l’obiettivo sarebbe quello di arrivare ad un taglio della tasse per il secondo percettore di reddito in famiglia. Una mossa che vorrebbe agevolare l’occupazione femminile aggirando i problemi legati ad un eventuale trattamento di favore per una sola categoria. L’obiettivo principale comunque sembra essere una maggiore omogeneità nella distribuzione delle tasse.
Fisco: il nuovo indirizzo
Durante la riunione tra Cottarelli e Draghi si è anche parlato della possibilità di un nuovo prelievo universale. Una possibilità che però verrebbe accompagnata da un forfait che possa permettere di scontare le spese per la produzione del reddito dei propri dipendenti. La cosa ovviamente comporterebbe l’eliminazione della mini Flat Tax per i redditi sopra i 65mila euro.
Altro punto fondamentale nella revisione del fisco sembrerebbe la nuova linea sui beni immobili. Non sono pochi i campanelli d’allarme che suonano dalle parti di Confedilizia. Negli ultimi giorni infatti si sono susseguite voci sulla reintroduzione della tassa di abitazione, sulla possibile revisione degli estimi catastali e sulla cedolare secca. Non è ancora chiaro quanti e quali di questi punti verranno, se verranno portati avanti, ma sembra che ormai tutti i vecchi tabù siano definitivamente caduti.