Sono passati quasi due mesi dall’uscita di Cyberpunk 2077, e questa non vuole essere una recensione come tante altre uscite a ridosso della presentazione. Di questa piccola gemma, attesa per anni nel panorama videoludico mondiale, se ne sono dette di tutti i colori. CD Project Red, una società rinomata per aver portato sul mercato alcuni capolavori come la trilogia di The Witcher, ha subito accuse, infamie, una gogna mediatica senza precedenti. Certo è che su console la situazione era un po’ più complicata, ma almeno su pc mi aspettavo una risposta diversa all’uscita di un titolo di questa portata. Ad averla spuntata, con tantissime visualizzazioni, recensioni, articoli, e chi più ne ha più ne metta è stato esclusivamente il fattore bug. Certo, Cyberpunk è piaciuto, ma ragazzi i bug!
Questa piccola premessa è necessaria per capire un po’ più a fondo la nostra recensione, dettata da un uso prolungato del gioco che dal Day One fino ad oggi, ci ha regalato oltre 90 ore di intrattenimento. E su questo punto spenderò un paragrafo a parte nel corso della recensione stessa. Ma diamo inizio alle danze.
Night City non è solo la città dalle mille opportunità, ma la vera e propria protagonista dell’avventura che vivrete. Si tratta di un mondo unico e variegato in cui potete trovare tutto quello che cercate, tra sacro e profano. Heywood, Westbrook, la City, Watson, Santo Domingo, le Badlands, Pacifica, Santo Domingo. Sono solo alcuni dei luoghi iconici che vi ritroverete ad esplorare nei panni di V., il vostro alter ego.
Ma Cyberpunk 2077 non è solo questo. È prima di tutto un capolavoro del gaming, ideato e annunciato da CD Project nel 2012, che si è fatto attendere per ben 12 anni, dopo svariati annunci e rinvii. Sembrava quasi che fosse destinato a diventare una specie di Sacro Graal e invece eccolo qui, tra le nostre mani. Finalmente, aggiungerei.
Parto con il dirvi che Cyberpunk si è fatto attendere, e non poco, a ragione. Il livello di cura del dettaglio e soprattutto dello sviluppo della storia si pone a livelli altissimi, con una trama avvincente e che fa delle sue missioni secondarie un ulteriore punto di forza. Anzi possiamo quasi dirvi che sono proprio le trame secondarie, i personaggi che non tutti avranno esplorato fino a fondo la reale forza di questo gioco.
Nel 2077 il mondo ha raggiunto la singolarità tecnologica, la popolazione è divisa in classi sociali e gli Stati Uniti d’America sono caduti vittima della bancarotta e della balcanizzazione dopo aver perso il controllo di una guerra interna ed aver subito bombardamenti, attentati, carestie e sanguinose ribellioni. Impersonerete V. un giovane ambizioso che intende farsi strada in tutto questo marasma urbano e non, per affermarsi. Ma non tutto andrà secondo i piani. Quel che è certo è che la crescita del vostro personaggio, fin dalla sua creazione nei minimi dettagli, sta solo al vostro gusto personale. Il rapporto che avrete con un personaggio sarà interamente basato e personalizzato sui dialoghi che sceglierete di avere, per un’esperienza decisamente incredibile.
Sono tante le recensioni dove si è potuto leggere sbandierato ai quattro venti: “Ehi, per concludere Cyberpunk 2077 vi basteranno neanche 20 ore!”. Una corsa contro il tempo che ha poco senso, soprattutto in un titolo GDR come questo, nel quale la crescita del personaggio attraverso le missioni, principali e secondarie, rappresenta il vero punto focale dell’esperienza. E non ho dubbi che in tanti abbiano usato un approccio del genere. Se per caso lo avete fatto, non vi preoccupate, non è tutto perduto. Sedetevi al vostro pc, e iniziate nuovamente l’avventura, godendovi ogni piccolo dettaglio, ogni dialogo, ogni scelta, per instaurare un legame unico tra il mondo di Night City e il vostro V. Come dicevamo nell’introduzione per concludere il gioco con la missione principale potrete impiegarci anche meno di 20 ore. Basterà filare dritto seguendo il corso degli eventi, non guardandosi attorno neanche un istante. Ma è un po’ un controsenso: in realtà Cyberpunk 2077 è un titolo che vi regalerà decine e decine di ore di gameplay unico. Personalmente ho passato oltre 90 ore nei panni di V., ma conosco persone che sono arrivate anche ad oltre 100 ore. Quindi la reale durata della storia dipende molto da voi, e da come scegliete di giocarla. Ma se pensate di comprare Cyberpunk 2077 per giocare venti ore con la trama principale è come comprare Battlefield per giocare la modalità storia. Giusto per fare un eufemismo.
Ma Cyberpunk 2077 è un gioco innovativo non solo per l’aspetto grafico, che affronteremo a breve, ma anche e soprattutto per l’aspetto delle meccaniche di gioco: armi tecnologiche e “smart”, doti di hacking che aprono un intero mondo, netrunner, abilità cinetiche. Avrete modo di personalizzare il vostro personaggio non solo sotto il punto di vista dell’aspetto, ma anche per quanto riguarda le sue doti, specializzandovi in un campo piuttosto che un altro. L’aspetto dell’hacking è decisamente particolare, e sarà amore o odio a prima vista. Per certi versi fa sua la logica di gioco della serie Watchdogs, anche se in un modo tutto nuovo ed estremamente personale, oltre che legato allo svolgimento della storia.
Partiamo con il dirvi che potrete sviluppare il vostro personaggio su cinque diversi rami, e considerando che avrete a disposizione 50 punti abilità nel corso del gioco, il mio consiglio è quello di concentrarvi massimo su 3 rami, lasciando perdere quelli che invece non vi attirano. Se ad esempio amate il combattimento corpo a corpo, sarà meglio lasciar perdere il ramo dedicato all’Hacking e viceversa.
Sebbene la meccanica di gioco del Cyberware, come dicevamo, sia stata paragonata su più fronti a quella di Watch Dogs, in realtà la strada è proprio un’altra e fa riferimento ad una mentalità storica e ludica esclusiva di Cyberpunk. Siamo nel futuro, e gli impianti in grado di modificare il nostro corpo sono all’ordine del giorno. Quelle che vi troverete ad usare non sono abilità normali, ma interazioni tecnologiche ben al di sopra di ogni immaginazione. Ci saranno impianti per lanciare proiettili dalle mani, o per equipaggiare delle lame da mantide al posto delle braccia. O ancora un link smart per avviare la ricezione dei dati delle armi smart. Un mondo incredibile che vi darà possibilità di scelta pressoché illimitate all’orizzonte.
Ma veniamo all’aspetto grafico di questo titolo, che forse è uno dei principali protagonisti di questa recensione. Anche solo camminare per Night City, o farsi un giro in macchina per le strade affollate della città vi farà venire un brivido di piacere lungo la schiena
. Il mondo di Cyberpunk è qualcosa di incredibilmente bello e allo stesso tempo curato. I due aspetti che abbiamo apprezzato maggiormente sono la fisica e la progettazione delle armi, ognuna con una sua caratteristica distintiva unica, ma basta anche apprezzare le diverse modalità di fuoco o di ricarica per capire l’impressionante livello di cura e dettaglio che gli sviluppatori hanno messo in questo titolo. Saranno decine e decine le armi disponibili, divise tra armi pesanti, mitragliatrici, fucili di precisione, lame, armi corpo a corpo, pistole e armi smart.Ma anche i veicoli sono davvero incredibili. Sono molte le classi e le tipologie: si va dall’utilitaria da città, per passare ai mezzi pesanti, fino ad arrivare alle auto da corsa e a quelle di lusso. Ognuna curata nei minimi dettagli nelle linee di design della carrozzeria, ma anche negli interni, apprezzabili con la visuale in prima persona durante la guida. Un livello di dettaglio che lascia continuamente a bocca aperta, semplicemente ammirando gli interni e le possibilità di interazione con ciò che ci circonda.
Una grafica che purtroppo però pesa moltissimo sul nostro sistema, con uno sforzo non indifferente per la nostra GPU. Abbiamo provato Cyberpunk con un monitor ultrawide in 2k, con una RTX 3060 ti, di terza generazione, che ha garantito delle prestazioni intorno ai 45fps con tutte le impostazioni alte, comprese quelle del ray tracing. In full hd la situazione migliora leggermente con un framerate tra i 70 e i 90 fps, ma comunque il carico di lavoro per la gpu è estremamente gravoso. E mai come in questo titolo la grafica, ma soprattutto la nuova tecnologia del ray tracing, è veramente importante. La differenza tra ray tracing attivo e disattivo è abissale, e Nightcity si può apprezzare veramente solo con i riflessi realistici, per i quali sembra essere stata creata. Senza dubbio sotto alcuni punti di vista e in alcune situazioni il ray tracing appare leggermente forzato, come quando le strade sembrano perennemente inondate di acqua, o quando superfici che teoricamente dovrebbero riflettere poco sembrano lucidate con l’olio. Ma il supporto al ray tracing con questo titolo è decisamente positivo, tanto da rappresentare una vera differenza nell’esperienza conclusiva del titolo.
Purtroppo il supporto al Ray tracing se possedete una scheda AMD non è ancora stato implementato. Dopo aver provato questo titolo con una AMD RX6800XT, posso dirvi che le prestazioni sono sicuramente eccellenti, con 70-80 fps raggiunti con tutte le impostazioni Ultra, ma senza ray tracing e senza DLSS.
Il noto problema dei bug, che ha condizionato pesantemente la ricezione del titolo e che è stato molto più evidente su console, ma presente in larga parte anche su pc, è stato decisamente fastidioso al day one e nei giorni successivi. Ma niente di più.
Dovrebbe essere un aspetto del gaming a cui in tanti sono abituati, ma che per fame di notizie e di visualizzazioni ha portato al collasso mediatico su quello che avrebbe dovuto essere un punto di svolta nel panorama videoludico mondiale. Dopo il Day One, in cui effettivamente i bug non erano pochi, Cd Project Red ha provveduto a rilasciare una patch tempestiva, con cui ha risolto buona parte dei bug più fastidiosi, lasciandone alcuni che rappresentano la normalità per tantissimi altri titoli.
Il problema non sono stati tanto i bug, quanto la ricerca di una perfezione insostenibile all’interno di un titolo open world di questo calibro e d’altronde appena uscito. Sarebbe bastato avere un po’ di pazienza, qualche giorno per avere più chiara la situazione per godersi al meglio un titolo destinato a rimanere nella storia. Eppure si è continuato ad infierire senza pietà, nei confronti di sviluppatori che ci hanno messo l’anima per anni e che ora ci penseranno più di due volte prima di affrontare un’altra impresa di questo tipo.
Attualmente siamo arrivati alla patch 1.11 per pc, che ha risolto il 90% dei bug del gioco. Attualmente l’IA risponde abbastanza bene, le situazioni per le strade sono normali e i personaggi collimano correttamente con le superfici e gli oggetti. Sono rimaste veramente pochissimi aspetti da rifinire, ma possiamo dire con certezza che attualmente Cyberpunk è perfettamente giocabile in tutta la sua bellezza e intensità. Da apprezzare anche il fatto che l’azienda si sia impegnata nel fornire ai giocatori risposte celeri e soprattutto un piano di aggiornamento che prevede il rilascio di alcune dlc in futuro in maniera del tutto gratuita, che aggiungeranno ancora più esperienze a questo titolo.
Tutto questo non ha impedito a Cyberpunk 2077 di essere valutato con un punteggio di ben 86/100 su Metacritic, abbassatosi dopo i problemi su console, in particolare su PS4. E soprattutto di aver superato il numero di un milione di giocatori al day one, e solo sulla piattaforma di Steam. Credo che alla fine dei conti Cyberpunk 2077 si sia rivelato il capolavoro che ci si aspettava, anche grazie ad una modalità trama molto personalizzata, che viene indirizzata e creata appositamente attraverso le singole scelte che il giocatore sceglie durante i dialoghi e durante le missioni. Non esiste mai solo una modalità per portare a termine una missione, e bisogna scegliere accuratamente la risposta da dare per non finire ucciso o peggio ancora fallire la missione. Un trama che a sua volta non parte da un personaggio unico, ma da una figura, quella di V. che può essere personalizzata al 100% sulle preferenze dell’utente, persino nella provenienza del personaggio, che potrà appartenere a 4 diversi ambiente/classi sociali, che porterà a sua volta a diversi svolgimenti dell’intreccio principale. Ma il finale è la vera ciliegina sulla torta, con diverse modalità per terminare la vostra esperienza a seconda di come e a chi vi siete affezionati.
Cyberpunk 2077 è un titolo da provare anche se non siete fan del genere, un classico del gaming GDR ancora prima della sua uscita. Ma dovrete farlo con cognizione di causa e seguendo i piccoli consigli e indicazioni che vi abbiamo dato in questa recensione.
60€ per un titolo di questo tipo sono più che giustificati, anche per la sua alta rigiocabilità in futuro, le possibilità ci sono. Promosso a pieni voti su tutti i fronti quindi, che portano il nostro voto di valutazione ad un 10 pieno.
Così come fu per Half Life Alix nel mondo del VR, Cyberpunk 2077 rappresenta uno spartiacque tra i giochi del passato e quelli che vedremo nel futuro, sia da un punto di vista grafico che, speriamo, di trama e impegno nella sceneggiatura.