Il 2020 ha strappato la vita a molte persone. Tra queste sono state riscontrate svariate vittime delle challenge pericolose diffuse nei social come TikTok. Ma lasciamo la parola a Luigi Gabriele, presidente dell’associazione Consumerismo No Profit, specializzata in tecnologia.
“Negli ultimi anni si sono registrati in Italia numerosi episodi di suicidi o tentati suicidi connessi a giochi diffusi online, specie attraverso i social network, dove i soggetti più deboli e influenzabili si spingono a rischiare la vita attraverso prove estreme e sfide pericolose. Non a caso l’età media degli incidenti mortali di questo tipo è di 13 anni, e la maggioranza dei genitori (il 93%) non è a conoscenza del fatto che il proprio figlio stia praticando giochi online”. Dopo un periodo di “quiete” apparente torna però l’allarme che ha come protagonista la bambina palermitana di nome Antonella Sicomero. Il motivo è sempre lo stesso: la piccola si è tolta la vita dopo una challenge su TikTok.
Tra le sfide più pericolose che si sono susseguite durante l’anno su TikTok e non solo, vediamo il “Black out game
”, il “pass out game”, lo “scarf game”, lo “space monkey”, la “blue whale”. Queste hanno raggiunto inizialmente l’estero per poi arrivare tristemente in Italia. Dietro a tali sfide si nascondono soggetti senza scrupoli che sfruttano gli algoritmi dei social network per scovare le proprie vittime.“I genitori in tale contesto – afferma l’associazione dei consumatori – hanno un’enorme responsabilità, perché consentire ai bambini di utilizzare il web e i social in un’età non consona contribuisce a plasmare la mente e la personalità dei minori, portandoli a compiere gesti estremi. Per questo, oltre ad una corretta informazione, serve un giro di vite affinché si ponga un limite all’illegalità sui social network”.
Per fortuna, le diverse lamentele dell’ultimo periodo e le tristi conseguenze, hanno portato una decisione definitiva. Il 9 febbraio 2021, ai bambini con età inferiore ai 13 anni, è stato eliminato il profilo di TikTok.