Si parla già da tempo dell’abolizione del contante. Uno dei maggiori sostenitori di questa proposta è attualmente Matteo Renzi, il leader di Italia Viva. Romano Prodi, sostiene la stessa cosa e pensa che l’unica maniera per favorire i pagamenti elettronici al contante, sia mettere dei costi sulla cartamoneta. Eliminare definitivamente il contante non è una cosa semplice, e va strutturata con attenzione. Vediamo insieme, quali sono i vantaggi e gli eventuali rischi di’ una cosa del genere.
Abolizione del contante, ecco quali sono i vantaggi e quali, invece, i rischi
Tanto per cominciare, bisogna ragionare su uno dei fattori che potrebbe favorire maggiormente l’abolizione del contante. Produrre i soldi di carta impiega dei costi. A marzo 2020, secondo la Banca d’Italia, il costo per la produzione di moneta fisica equivale a circa 7,4 miliardi ogni anno. Produrre invece le carte di credito, Costa intorno agli 850 milioni di euro.
In questo periodo in cui evitare il contatto fisico è importante a causa del contagio, abolire la moneta cartacea potrebbe essere un’ottima soluzione per diminuirlo. Una cosa del genere richiederebbe un evoluzione digitale notevole, la quale necessiterebbe di controlli serrati. Tra i rischi che esistono, abbiamo quello della perdita totale della privacy, oltre al rischio che la criminalità ne ricaverebbe vantaggio. Bisogna pensare anche a tutti quei lavoratori in nero che si troverebbero impossibilitati a guadagnare. Il Governo dovrebbe quindi lavorare su incentivi e sgravi fiscali per i datori di lavoro in maniera da favorire le assunzioni con contratto.
In paesi come la Finlandia, l’abolizione del contante al realtà aumentato l’indebitamento. La paura È infatti che prendendo qualunque tipo di transazione, elettronica, si perda la cognizione delle proprie finanze. Italia è uno dei paesi che più di tutti utilizza il contante al mondo. E forse proprio per questo l’italiano medio è un risparmiatore. Nonostante la crisi, rimaniamo uno dei Paesi che più risparmia al mondo.