Scienza e Tecnologia

Nanomateriali: sempre più utilizzati e sempre più pericolosi per noi

I nanomateriali sono sostanze chimiche o materiali composti da particelle con almeno una delle dimensioni compresa tra 1 e 100 nanometri. L’industria ormai ricorre sempre più spesso all’impiego di questi materiali che, di fatto, rientrano nella produzione di oggetti come indumenti, batterie, rivestimenti, cosmetici eccetera. Si tratta di sostanze con le quali costantemente entriamo in contatto e che sembra rappresentino un problema non di poco conto poiché possono accumularsi all’interno del nostro corpo.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla autorevole rivista scientifica Nature Communications da un team di ricercatori dell’Università della Finlandia orientale. Nel loro lavoro, gli scienziati finlandesi mettono in risalto la pericolosità dei nanomateriali poiché si tratta di particelle così piccole che sono difficili da individuare, finanche da misurare, che alla fine possono entrare nel nostro corpo e accumularsi. L’accumulo di tali sostanze all’interno del nostro organismo può determinare l’insorgenza di conseguenze che nessuno, finora, ha indagato con metodo scientifico

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I ricercatori finlandesi, però, hanno deciso di capire quali potrebbero essere gli effetti dell’accumulo di nanomateriali nel nostro corpo. Essi hanno realizzato il loro studio dichiarando di aver ideato un nuovo metodo per tracciare i nanomateriali all’interno della catena alimentare acquatica. Così, sono riusciti a scoprire che dai microorganismi queste nanometriche sostanze possono entrare nel corpo dei pesci e da questi, poi, arrivare sino all’interno del nostro organismo. Si tratta di sostanze che possono anche accumularsi all’interno del nostro cervello.

Ciò dimostra che sono necessarie regole più ferree riguardo l’impiego di nanomateriali da parte delle industrie. Ciò poiché queste sostanze possono determinare danni non solo ambientali ma anche problemi agli esseri viventi, uomo compreso.

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Pubblicato da
Redazione