Samsung è senza ombra di dubbio la compagnia sudcoreana più famosa al mondo e non c’è bisogno del chiedersi il perché. Si tratta di un asset fondamentale per il paese e questo lo rende anche un bersaglio privilegiato da parte dei malintenzionati. I segreti industriali del colosso fanno gola a tutti, soprattutto alla Cina e alle sue industrie.
Negli anni Samsung ha cercato in tutti i modi di migliorare i propri sistemi interni così da cercare di mantenere i segreti all’interno. Grazie a queste tecniche negli anni è riuscita a bloccare fughe di segreti importanti che riguardavano i processi produttivi dei processori e degli schermi OLED; soprattutto quest’ultimi sono considerati importantissimi.
Il governo della Corea del Sud si schiera ovviamente con Samsung quando si parla di difendere la proprietà intellettuale tanto che gli ha offerto il suo aiuto fornendogli le capacità dei propri servizi segreti. Nonostante tutto questo, ci sono comunque punti deboli, i dipendenti.
Purtroppo il fattore umano è sempre quello più imprevedibile. Il bloccare le fotocamere e i microfoni degli smartphone ai dipendenti quando entrano in zone come i laboratori di ricerca e sviluppo o il dotare i fogli con una lamina di metallo che fa scattare gli allarmi se portati fuori non sono abbastanza. Uno dei problemi più grandi riguarda i dipendenti che vengono acquisiti dalle compagnie cinesi.
La Cina fa di tutto per offrire posti di lavori ghiottissimi a figure chiave di Samsung così da poter mettere allo stesso tempo mano sui segreti del colosso. Non c’è nessuna leggere in Sud Corea che vieta ai dipendenti di parlare una volta che cambiano azienda e questo è il problema più grande. Per esempio, la cinese BOE ha ora all’attivo 50 ex ingegneri Samsung.