Il nome del progetto è Rise-G6, e il suo obiettivo principale per il prossimo triennio è quello di progettare una tecnologia per programmare e modellare il modo in cui si prepaga il segnale wireless 6G. Andando a vedere più nel dettaglio, quello a cui si aspira è realmente da visionari: trasformare le pareti degli ambienti, le superfici degli oggetti, gli specchi e altro in riflettori riconfigurabili utili a far rimbalzare il segnale wireless e coprire degli eventuali punti ciechi.
Cea-Leti ha studiato un sistema che potrebbe fornire un’efficienza energetica maggiore, una migliore precisione di localizzazione e protezione della privacy, contro eventuali intercettazioni. Questo potrebbe diventare possibile anche andando ad adattare normative specifiche sull’uso dello spettro e sulle emissioni di campi elettromagnetici limitati (Emf).
Emilio Calvanese Strinati, coordinatore del progetto Rise-6G, ha spiegato: “la nostra missione è abilitare questo nuovo concetto dirompente come servizio per l’ambiente wireless controllando dinamicamente il segnale wireless per comunicazioni locali, brevi ed efficienti dal punto di vista energetico, ad alta capacità”.
A questo progetto, a cui partecipano anche TIM e Orange, ha quindi come obiettivo anche quello di studiare e realizzare degli ambienti le cui superfici possano essere controllate dinamicamente al fine di creare aree ad altissima capacità, utili a poter ottimizzare il consumo energetico e ridurre al minimo l’impatto dei campi elettromagnetici sulle persone che si trovano in quell’area.