Gli uomini di Neanderthal erano ominidi strettamente affini all’Homo sapiens che vissero nel paleolitico medio, compreso tra i 200.000 ed i 40.000 anni fa. Riuscire a capire come e quando i neandertaliani si siano separati dall’Homo sapiens è importante anche per capire quando ha avuto avvio lo sviluppo cerebrale e lo sviluppo dell’uomo moderno.
Per cercare di far luce su questi intricati aspetti, alcuni scienziati dell’Università della California a San Diego, hanno deciso di utilizzare la tecnica CRISPR-Cas9 per isolare un gene arcaico presente degli uomini di Neanderthal, grazie ad un organoide sviluppato in laboratorio. La ricerca in questione appare sulle pagine della prestigiosa rivista Science. Nello specifico, i ricercatori californiani hanno isolato questo gene utilizzando la tecnica del “taglia e cuci del DNA” introducendole poi in cellule staminali umane
che, in laboratorio, hanno proseguito lo sviluppo generando una riproduzione in miniatura della corteccia cerebrale.In tal modo, è stato possibile osservare come questo arcaico gene dei Neanderthal abbia influenzato lo sviluppo cerebrale umano. Gli organoidi sviluppati in laboratorio addizionati nel gene neandertaliano mostravano, infatti, un aspetto differente rispetto a quelli non modificati geneticamente. Inoltre, queste colture cellulari tridimensionali mostravano anche un diverso modo di formare connessioni tra neuroni attraverso le sinapsi.
Si tratta di una scoperta a dir poco straordinaria che dimostra come un singolo gene può influenzare notevolmente lo sviluppo cerebrale. Ancora oggi non è noto come e quanto i Neanderthal si siano separati dai Sapiens, ma lavori come questo potrebbero aiutarci a comprendere meglio alcune delle incredibili capacità che, ad oggi, caratterizzano l’uomo moderno.