Arriva da Taranto la nuova perfida truffa phishing che senza pietà è giunta a molti tramite posta elettronica. Il dettaglio che in questo caso la caratterizza sta nell’allegato denominato “Covid-19”, il quale spinge le prede ad essere più vulnerabili. Scopriamo come l’uomo, ormai arrestato, rubava dati personali alle vittime.
Il 45enne pugliese nella mattina del 12 febbraio 2021 è stato perquisito dalla Polizia Postale. L’indagine ha determinato il ritiro dell’hard disk del computer in cui metteva in atto il phishing, e l’accusa di acquisizione, detenzione e diffusione di dati personali ai danni degli utenti.
Covid-19: il truffatore ha approfittato della pandemia per agire
Come già sappiamo il phishing consiste nella ricezione di una mail a primo impatto credibile che porta il destinatario ad aprire i pericolosi allegati. Una volta caduti nella trappola, questi installano un virus sul computer che permette al cyber criminale di acquisire più dati possibile dell’utente, dalle password alle credenziali bancarie.
Ogni mese si manifestano moltissimi casi di truffa phishing: stando a quando detto dalla Polizia Postale, c’è stato addirittura un aumento del 246% di attacchi informatici durante i mesi della pandemia di Covid-19. Questo perché gli hacker hanno colto l’occasione del fatto che fossimo tutti in quarantena, tentati dalla curiosità e incollati alla tecnologia. Come se non bastasse, le truffe hanno cambiato strategie, migliorando quindi la qualità.
Ciò non determina la nostra astuzia nello scovare e riconoscere le frodi più fraudolente in rete. Ovviamente, per proteggersi da eventuali attacchi phishing è necessario utilizzare la propria e-mail con attenzione e sicurezza. Successivamente, è fondamentale non aprire i file allegati (in genere ricchi di errori grammaticali).