In questi ultimi anni noi tutti abbiamo sentito certamente parlare dei bitcoin, la famosa criptovaluta che in pochissimo tempo, grazie alle sue caratteristiche implicite, è riuscita a raggiungere un valore di mercato al cambio davvero impressionante, cosa che ha aperto una vera e propria caccia a queste monete portando fortemente in auge il mining, ovvero l’estrazione dei bitcoin attraverso la partecipazione alla blockchain con la decodifica dei vari hash.
Tutto ciò ha portato come effetti collaterali, una vera e propria guerra per portarsi a casa le GPU più potenti del mercato, processori preferiti dai miners in quanto in grado di lavorare con molta più efficienza nella rete bitcoin, cosa che si è tradotta in una vera e propria carestia di GPU, con pochi pezzi in circolazione e dai prezzi a dir poco estremi.
In Cina si cambia target
Vista l’assenza di GPU in circolazione, in Cina, dove il fenomeno dell’estrazione di bitcoin ha preso largamente piede, è stata scoperta una gigantesca farm di bitcoin che, invece di usare le singole GPU, adoperava interi laptop messi a schiera, come un piccolo (ma neanche troppo) prato, in quanto dotati delle ultime soluzioni RTX 3000 di Nvidia, molto apprezzate in questo campo.
I laptop in questione sono marchiati Hasee, azienda che li aveva prodotti per mansioni certamente diverse da quella che vedete in foto, cosa che certamente non sarà accolta positivamente dai vari videogiocatori del pianeta, dal momento che la penuria di schede grafiche continua a farsi sentire, quelle presenti costano cifre anche triple a quelle del prezzo di listino.
Il mining dunque colpisce ancora, se prima le sole schede video erano costantemente braccate, ora anche i laptop con a bordo i modelli RTX lo sono, cosa che porta ovviamente molti effetti collaterali, a cui bisogna aggiungere che alle volte, queste farm, assorbono talmente tanta potenza elettrica, che interi quartieri spesso si ritrovano con cali di corrente non trascurabili.