Apocalisse o fine del mondo, asteroidi in rotta di collisione con la Terra, catastrofi naturali e pandemie. Dove si nascondo i motivi scatenanti che hanno visto tornare di moda questi argomenti in questi ultimi due anni? Non è difficile intuirlo, ma è ancora più interessante scoprirlo addentrandosi nella psicologia comune a molte persone, forse a quasi a tutte.
Perché certe paure tornano di moda? Quali sono le ragioni scatenanti una comune preoccupazione di un’apocalisse che potrebbe portare alla fine del mondo? La risposta è individuabile nel percorso storico che tutti stanno vivendo. L’improvvisa pandemia che vede protagonista la diffusione del Covid-19 ha risvegliato nella mente dei più la paura del futuro.
Sono in molti oggi che voglio conoscerlo per sapere cosa ha in serbo per loro. Spesso quello che vorrebbero sapere è il frutto di una situazione che preoccupa. Chi è solo vorrebbe sapere se incontrerà il vero amore, chi sta affrontando una situazione economica difficile cerca di scoprire se la fortuna porterà un po’ di denaro. Infine la paura della morte, per esempio causata da un pericoloso virus, risveglia la volontà di sapere se e quando sarebbe prevista un’apocalisse.
Purtroppo però, se è vero che il desiderio di conoscere il futuro è spesso mosso da nobili sentimenti, è altrettanto vero che in situazioni così particolari tutti diventano più vulnerabili. Ecco perché è necessario non farsi abbindolare da falsi profeti
che cercano di spillare denaro o fama e notorietà.Di conseguenza il web diventa terreno fertile per cavalcare le paure delle persone interpretando e riproponendo profezie più o meno antiche di personaggi che avrebbero annunciato ciò che sta accadendo oggi prevedendo un’apocalisse. Effettivamente si potrebbe incidere una vera e propria compilation di profezie che sono fake news.
Naturalmente non può mancare alle cronache Michel de Notre-Dame, meglio noto come Nostradamus. Molti vedono nei suoi scritti antichi, profezie che si dovrebbero avverare proprio in questo 2021 portando gravi disastri e una possibile apocalisse.
Non mancano anche i Maya e il loro 21 dicembre 2012 che per alcuni, causa dislessia diffusa in quel popolo, in realtà avevano invertito gli ultimi due numeri dell’anno. Che dire di Baba Vanga che dalle montagne bulgare decretava il futuro dell’umanità. Infine non ci si può dimenticare di Sylvia Browne che aveva predetto che sarebbe morta a 80 anni e infatti è morta a 77. Questa è la vera apocalisse.