TikTok è nuovamente sotto accusa in Europa in seguito alla denuncia sporta dal BEUC, pseudonimo di Organizzazione Europea dei Consumatori, alla Commissione Europea e alla Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori.
Gli aspetti non chiari del social network cinese esposti nella documentazione sono diversi. Si parte da alcuni punti nei Termini e Condizioni che andrebbero ad esclusivo vantaggio della piattaforma e di conseguenza a discapito degli utenti. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
TikTok nel mirino della BEUC
A sostenere l’azione del BEUC ci hanno pensato anche le agenzie dei consumatori di 15 Paesi europei. In Italia lo ha fatto Altroconsumo, portando la questione all’attenzione del Garante della Privacy e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato al fine di avviare un’indagine nei confronti di TikTok, già al centro dell’attenzione delle autorità del Garante per la questione realativa alla verifica dell’età degli utenti italiani.
I punti che questa volta vengono contestati sono principalmente tre e, come evidenzia il comunicato di Altroconsumo, riguardano: clausole vessatorie nei Termini di Servizio che si presentano poco chiari, clausole vessatorie e pratiche commerciali scorrette nella Politica per gli articoli virtuali ed infine mancata adozione di misure efficaci per tutelare gli utenti, tra i quali ricordiamo numerosi bambini e adolescenti, dalla pubblicità occulta delle aziende, attraverso influencer, e da contenuti potenzialmente dannosi.
Stando a quanto riportato da Reuters, un rappresentante di TikTok avrebbe confermato che l’azienda è già entrata in contatto con il BEUC e che è pronta ad ascoltare le loro preoccupazioni su questi temi, dichiarandosi aperta al dialogo. Oltre a ciò, ha ricordato che TikTok integra una sezione, all’interno dell’app, dedicata ad informare gli utenti sulle sue politiche relative alla privacy, in particolare con spiegazioni semplificate adatte ai minori.