Andrebbe contro il principio di libertà di prestazione dei servizi il ddl 1712 del rapporto di conto corrente. È questo il pensiero di Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana. In pratica le banche non potrebbero più decidere se aprire o chiudere volontariamente il conto corrente di un cliente. Ecco come si è espresso in merito il direttore generale di Abi.
Le banche non potranno più decide se aprire o no il conto corrente di un cliente e nemmeno chiuderlo
Secondo Giovanni Sabatini la decisione di obbligare le banche ad aprire un conto corrente a chiunque ne faccia richiesta non andrebbe bene. Allo stesso tempo anche non poterlo chiudere andrebbe contro i principi comunitari, costituzionali e di antiriciclaggio.
Ecco come si è espresso il presiedete di Abi durante un’audizione alla commissione Finanze e Tesoro del senato.
“La motivazione di questo disegno di legge è legata al fatto che i cittadini si sarebbero visti chiusi un rapporto di conto corrente, nonostante il saldo fosse in attivo. Non ci risultano evidenze quantitative che il fenomeno del recesso unilaterale delle banche sia diffuso, né che ci siano particolari policy nelle banche in tal senso. Sarebbero solo casi isolati e particolari. Il disegno di legge che obbligherebbe le banche ad aprire un conto corrente su richiesta di un risparmiatore o di mantenerlo andrebbe contro le disposizioni europee”.
La banca quindi secondo il suo pensiero dovrebbe avere sempre il diritto di valutare ogni singola richiesta di apertura di un nuovo conto corrente. Oltre alla possibilità di chiuderlo nel caso determinate condizioni non siano rispettate.
Secondo Sabatini questo non limiterebbe una tutela al risparmiatore e al suo conto corrente. Infatti esistono i giudici ai quali si possono rivolgere quei clienti che hanno subito un sopruso dalla banca.
Sono tanti i cambiamenti che da inizio anno hanno visto protagoniste le banche come per esempio lo stop ai pagamenti automatici per i conti in rosso. La modifica del ddl 1712 però non riguarda i correntisti, ma gli istituti bancari stessi.