Il nostro Paese si trova ad affrontare uno dei periodi forse più delicati della sua storia dopo il secondo dopoguerra, la pandemia di Coronavirus infatti, ha gettato le nazioni, tra cui anche la nostra Italia, in una crisi sanitaria senza precedenti, la cui ombra però ha assunto la forma di una vera e propria crisi economica, infiammata ovviamente dal blocco completo della macchina lavorativa a causa delle restrizioni obbligatorie per contenere la curva dei contagi.
Ovviamente in questo contesto lo Stato ha cercato di tutelare ambo le parti, si è infatti pensato al popolo indubbiamente cercando di non caricare i cittadini già stremati dal virus ma allo stesso tempo, il Governo ha ragionato su come riscuotere almeno in parte il gettito fiscale, necessario per garantire il funzionamento dei servizi offerti al popolo.
Sulla base di questo sfondo, nell’uragano di idee, è tornata a gran voce la proposta della Tassa Patrimoniale, una vecchia formula inizialmente respinta dai massimi esponenti dello Stato ma che ora, con le dovute rimodulazioni, sembrerebbe aver riconquistato punti, tra cui anche il favore della Corte dei Conti, vediamo il dettaglio.
Queste le parole del presidente della Corte dei Conti, guido Carlino, il quale nell’ambito dell’indagine sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), ha affermato: “un nuovo prelievo patrimoniale appare auspicabile, ma serve una valutazione preliminare, riguardo alla caratteristica del prelievo, che da reale potrebbe essere trasformato in personale, considerando dunque tutte le forme di patrimonio ed eventualmente a base familiare anziché individuale”, sottolineando poi che è meglio non applicare “una tassazione patrimoniale personale che porti a casi di duplicazione del prelievo”.
La necessità di una patrimoniale nasce dal bisogno di rimodulare l’irpef, dal momento che l’imposta grava in modo troppo prepotente sui redditi medi, cosa che indubbiamente mostra come una riduzione dell’onere sia necessario, il quale si tradurrebbe in una perdita recuperabile però appunto tramite una Patrimoniale, che andrebbe a gravare sui redditi superiori a mezzo milioni di euro, con percentuali ovviamente direttamente proporzionate al valore del reddito.