Il sequenziamento del DNA è una tecnica di biologia molecolare che consente di leggere ciò che c’è scritto nell’acido nucleico, nucleotide dopo nucleotide. Si tratta di una metodica davvero incredibile e che consente di fare previsioni e di indagare a fondo eventuali errori presenti nella molecola depositaria dell’informazione genetica. Sembra che il campione di DNA più antico mai sequenziato appartenga a due grandi mammiferi vissuti molti, moltissimi anni fa.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature da un team di scienziati del Centro di Paleogenetica dell’Università di Stoccolma. In particolare, il DNA più antico mai sequenziato era stato estratto dai denti di mammut conservati nel permafrost della Siberia. Il sequenziamento e dunque il Dna di questi animali, ha rivelato l’evoluzione di questi imponenti mammiferi preistorici, mostrano il loro lento adattamento al freddo ed indicando l’esistenza di una specie misteriosa mai identificata prima.
Nello specifico, gli scienziati hanno preso in esame il DNA prelevato dai molari di tre esemplari di mammut. Il più recente di questi reperti risale a 870.000 anni fa, mentre i due più antichi appartengono a mammut vissuti rispettivamente, 1,65 ed 1,34 milioni di anni fa. Si tratta di resti fossili addirittura antecedenti alla comparsa dei Neanderthal e degli esseri umani. La possibilità di analizzare il DNA contenuto in questi denti di mammut, rappresenta un incredibile tuffo nel passato, considerando che l’acido nucleico più antico sequenziato finora era quello di un cavallo vissuto tra i 560.000 ed i 780.000 anni fa.
Si tratta di una scoperta davvero interessante e che ha consentito di dimostrare come i mammut, mastodontici mammiferi preistorici, avevano iniziato, già oltre 1 milione di anni addietro, un lento adattamento al rigido clima siberiano.