La plastica, che ogni giorno utilizziamo, è un materiale macromolecolare che viene creato in laboratorio ed è costituito da polimeri di varia lunghezza. Si tratta di un materiale che, oltra a consumare risorse di petrolio greggio durante la sua produzione, non viene ancora oggi riciclata in maniera realmente efficace. La plastica “modello” dovrebbe contare sulla diversificazione delle materie prime utilizzate per la sua produzione e sulla produzione di plastiche la cui struttura le renda completamente riciclabili. Oggi, alcuni scienziati sembra abbiano individuato una plastica che possiede tutte queste caratteristiche.
A descrivere questo nuovo tipo di plastica è uno studio pubblicato sulla autorevole rivista scientifica Nature da un team di scienziati dell’Università di Oxford. Si tratta di un materiale plastico che condivide molte delle sue caratteristiche con l’HDPE, l’High Density Polyethylene, ampiamente utilizzato e già conosciuto. Quando si trova cristallizzato, l’HDPE possiede proprietà eccellenti per diverse applicazioni. Nonostante queste straordinarie proprietà, ancora oggi la gestione dei rifiuti plastici è decisamente inefficace.
Ecco com’è fatta la nuova plastica
Ma a porre una soluzione a questo attualissimo problema, è il nuovo tipo di plastica scoperto dagli scienziati britannici. Il punto chiave di questo nuovo materiale è che risolve simultaneamente molte sfide difficili e di lunga data. Nello specifico, gli studiosi hanno sviluppato una soluzione ad alto rendimento per trasformare gli oli derivati da piante o microalghe in polimeri con pesi molecolari elevati. In questo modo, tramite la solvolisi, si riesce a recuperare il 95% dei monomeri.
Anche se questo nuovo materiale offre degli indiscutibili vantaggi, il suo prezzo non è ancora così competitivo come, ovviamente, accade per qualsiasi prodotto che viene introdotto da poco nel mercato. Nonostante ciò, esso promette di risolvere alcune grandi questioni ambientali poiché si tratta di una plastica facilmente e totalmente riciclabile.