Una piattaforma pirata comporta di certo un gran risparmio mensile e di conseguenza annuale per tutti gli utenti che la sottoscrivono. Si tratta infatti di abbonamenti pirata che sono ritornati in grande stile dopo il boom degli anni 90. Le tecniche sono state estremamente affinate rispetto a quell’epoca, la quale aveva già fornito un assaggio di ciò che stiamo vivendo ai giorni nostri con il mondo IPTV. Ciò che però gli utenti non sanno è che si va incontro a problemi enormi con la legge.
Per evitare qualsiasi tracciamento e per non incorrere in problemi seri, il consiglio di alcuni utenti è quello di utilizzare una VPN. Surfshark ad esempio permette soluzioni molto interessanti e soprattutto con un costo molto economico.
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Da diversi mesi la Guardia di Finanza sta conducendo delle immagini volte a sgominare tutte quelle piattaforme che si occupano di pirateria. Il sistema IPTV inoltre potrebbe causare grossi danni agli utenti, i quali potrebbero ritrovarsi a dover pagare delle multe da 2000 a 25.000 €. L’ultima piattaforma beccata conteneva oltre 50.000 utenti che ora potrebbero essere identificati tramite gli indirizzi IP.
Dietro Webnet si nascondeva “un’articolata organizzazione, operante in diverse regioni del territorio nazionale, dedita alla vendita e distribuzione di dispositivi di decodificazione idonei a permettere l’accesso al servizio criptato IPTV per fruire di contenuti televisivi, senza il pagamento del canone dovuto”.