Uno dei beni più importanti per ogni utente è senza dubbio il suo conto corrente, esso infatti, è la sede sostanzialmente di tutte le risorse monetarie guadagnate, dai risparmi fino allo stipendio, che ovviamente ogni utente deposita nel conto del proprio Istituto Bancario sia per poterne usufruire comodamente quando necessario, sia per proteggerli dai classici furti d’appartamento.
Ovviamente con l’evoluzione della tecnologia, anche i vari conti correnti si sono evoluti, diventando strumenti smart e digitali che attualmente sono gestibili addirittura dia propri smartphone, esistono infatti tantissimi conti digitali, basti pensare ad Hype, YAP, Qonto, N26 e Revolut.
Con l’evolversi dei conti correnti anche le varie strategie di sicurezza sono cambiate, cosa che ha portato conseguentemente ad una evoluzione anche dei metodi di truffa, portando il phishing, classicamente usato per bucare un conto, a evolversi nel vishing, vediamo insieme i dettagli.
Truffa ruba dati
Il vishing sostanzialmente ha lo stesso obbiettivo del phishing, ovvero rubare i dati del conto corrente per accedervi ed effettuare transazioni per svuotarlo completamente, solo che esso si avvale di chiamate truffaldine camuffate da chiamate ufficiali da parte della banca.
Una volta ricevuta la chiamata il falso operatore, attraverso dei discorsi preparati con contesti anomali, cercherà di farvi rivelare inavvertitamente le vostre credenziali e i vostri dati, in modo poi da ripulire il conto a vostra totale insaputa, una metodica tanto subdola quanto efficace, soprattutto se accostata al suo predecessore il phishing, alle volte infatti capita che le due metodiche di truffa vengano intersecate per aumentare le probabilità di successo, proprio come accaduto ad una signora di Milano che ha perso quasi 60mila euro.