La Nasa ha sperato fin da subito di catturare i suoni durante l’atterraggio del rover sulla superficie, nonostante rischi e pericoli. Tuttavia, le registrazioni audio erano “inutilizzabili“. Il microfono collegato al rover – un apparecchio commerciale facilmente reperibile sul mercato – è comunque sopravvissuto all’atterraggio e ha registrato alcuni suoni, anche se poco nitidi a differenza di quanto sperato inizialmente.
L’audio pubblicato dalla NASA dura circa 60 secondi. L’agenzia spaziale ha rilasciato versioni “modificate” filtrando solo determinati suoni, come la brezza che ha accolto il rover. Molti potrebbero pensare che per quanto sia inaudito un audio registrato su Marte, i suoni siano gli stessi sulla Terra. Al contrario, pur essendo gli stessi suoni, sono percepiti e rilevati diversamente. Il suono si comporta in modo diverso su Marte, l’atmosfera essendo diversa da quella sulla Terra influenza anche il modo in cui il suono viaggia.
La differenza principale è che i suoni acuti – come fischi o uccelli – non sarebbero udibili sul pianeta, a causa dell’atmosfera fortemente intrisa di anidride carbonica che li assorbirebbe. I suoni sarebbero generalmente più silenziosi a causa dell’atmosfera meno densa e anche la velocità del suono risulta più lenta. Le registrazioni provengono dal microfono sperimentale montato per capire come potrebbero sembrare l’atterraggio e Marte da un punto di vista sonoro. Mentre il rover Perseverance ne sta trasportando anche un altro più incentrato sulla raccolta di dati da analizzare in laboratorio.
Quest’ultimo citato poco fa è montato sullo strumento che prende il nome di SuperCam, in cima a Perseverance. SuperCam spara laser su rocce distanti nel tentativo di capire di cosa sono fatte. Il microfono inglobato ascolterà i suoni del laser che colpisce quelle rocce, il che potrebbe fornire informazioni su quanto sono dure e tanto altro.