La truffa del sì è semplice e ben ideata e, purtroppo, a cadere nel tranello sono moltissimi consumatori. Funziona così, secondo quanto ci raccontano numerosi consumatori ai nostri sportelli: durante la chiamata con un call center, magari facendovi rispondere a una domanda che nulla ha a che vedere con l’attivazione di un contratto (ad esempio: “salve il signor Rossi?”), verrà registrata la fatidica parola “sì”, che accuratamente montata e quindi rimossa dal contesto originale, verrà utilizzata per l’attivazione di un contratto per la fornitura di luce e gas ad esempio (molte segnalazioni in questo campo), contro la vostra volontà e senza che vi abbiano domandato esplicitamente nulla sulla questione.
Aumentano i casi con la fine del mercato tutelato?
Molti dei casi della truffa del sì riguardano il settore dell’energia. Si registra un aumento di consumatori truffati con il “sì” imputabile, secondo alcuni, alla fine del mercato tutelato per l’energia prevista per gennaio 2022: è in atto, infatti, una vera e propria corsa da parte degli operatori del settore per accaparrarsi il maggior numero possibile di clienti, con ogni mezzo.
A partire da quella data, salvo proroghe, i prezzi del mercato energetico non saranno più calmierati e, quindi, starà al consumatore decidere a quale operatore affidarsi per la fornitura di luce e gas: i numeri parlano di circa 15 milioni di utenti e microimprese che ancora non hanno aderito ad una tariffa tra le molte che già sono in circolazione.
Un bacino di utenti che fa gola alle aziende, le quali, anche attraverso i call center, ci presenteranno con sempre maggiore frequenza (e insistenza?) le offerte del loro listino, sollecitandoci all’attivazione.
Come difendersi?
Il rischio di incappare in delle vere e proprie truffe è quindi alto. Ecco alcuni consigli per evitare spiacevoli inconvenienti:
- mai concedere i propri dati anagrafici;
- non fornite mai il vostro codice POD e/o PDR, questi infatti sono i codici univoci che identificano il vostro impianto per il prelievo dell’energia elettrica o del gas;
- non indicate mai il vostro codice fiscale, è un dato sensibile che non vi deve essere richiesto telefonicamente;
- così come, non deve essere fornito il vostro codice IBAN, a meno che non siate certi del vostro interlocutore;
- e, come, ovvio, non pronunciate mai, la fatidica parola “sì”. A chi vi domanda se siete la famiglia Rossi, un chiaro e semplice “siamo noi” sarà più che sufficiente.