Il campo delle nanotecnologie ha fatto registrare, negli ultimi anni, una crescita davvero considerevole con applicazioni che hanno coinvolto praticamente buona parte dei settori. Oggi, un team di scienziati ha messo a punto dei nuovi nanosensori che sono in grado di identificare e misurare velocemente biomarcatori come molecole e cellule.
A presentare questi nuovi nanosensori è uno studio pubblicato sulla rivista Sensors and Actuators B. a ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati degli Istituti Cnr, Ibbc, Scitec, Isasi che hanno collaborato con l’Università del Sannio e con il CeRiCT della Regione Campania. Per costruire questi piccoli dispositivi, i ricercatori hanno utilizzato un substrato della spettroscopia di Raman amplificata da superfici (SERS) depositandolo sulla punta di una fibra.. Ciò ha consentito loro di sviluppare nanosensori in grado di identificare, in maniera sensibile, molecole chimiche e biologiche in una vasta gamma di settori.
La tecnologia sviluppata, ha davvero dell’incredibile e, finora, è l’unica sviluppata e risulta essere potenzialmente rivoluzionaria. Di fatto, le applicazioni biomediche di questi nanosensori potrebbero essere davvero numerose. Nello specifico, il substrato SERS è stato assemblato attraverso nanosfere di polistirene strettamente impacchettate tra loro e poi ricoperte d’oro. L’impacchettamento delle biglie rende il sistema particolarmente versatile e adattabile alla dimensione e alla forma del campione da rilevare.
Le dimensioni e la distanza tra le nanoparticelle possono essere controllate in maniera semplice e non costosa direttamente sulla punta della fibra. In tal modo, si consente ai nanosensori di poter essere utilizzati, ad esempio, per l’identificazione di cellule come i globuli rossi o di proteine cellulari. Insomma, siamo di fronte ad una tecnica molto efficace e che potrebbe rivoluzionare la diagnosi di patologie come il cancro, rendendola sempre più precisa e tempestiva.