In molti Paesi europei la vaccinazione anti-Covid è entrata nel vivo, inclusa l’Italia – che però negli ultimi giorni sembra aver rallentato la somministrazione delle dosi.
Le difficoltà logistiche non riguardano solamente la complessità di organizzare una campagna sulla base dell’autodeterminazione delle Regioni (ogni regione ha infatti provveduto a stilare un proprio piano vaccinale, per un totale di 21 programmi differenti nelle modalità e nei tempi), ma anche l’imminente riduzione delle dosi fornite da parte di Pfizer e AstraZeneca.
Le case farmaceutiche in questione, infatti, hanno annunciato qualche settimana fa di non riuscire ad assecondare le richieste dei Paesi che hanno prenotato le dosi, venendo meno ai patti e ai contratti precedentemente stipulati. Questo comporterà inevitabilmente un ulteriore rallentamento nella campagna vaccinale, che potrebbe pertanto durare più del previsto.
Cosa comporta tutto ciò? Che i cittadini non appartenenti a personale sanitario, non a rischio per altre patologie o per l’età, non facenti parte di istituzioni legate all’istruzione e alle pubbliche amministrazioni, riceveranno la somministrazione del vaccino in ritardo rispetto a quanto inizialmente pianificato.
Per avere un’idea orientativa del periodo in cui ciascun cittadino potrebbe essere vaccinato, due studiose hanno ideato un software capace di fornire un’indicazione temporale di massima sul proprio turno.
La matematica Anna Szczepanek, ricercatrice dell’Università Jagellonica di Cracovia, con la collaborazione dell’italianista Anna Wójcicka che ha provveduto a fornire supporto nella parte linguistica, hanno sviluppato la versione italiana di un software polacco chiamato Omni Calculator.
L’idea partita da una startup polacca trova applicazione in questa piattaforma, che sulla base dei dati riportati dall’utente (per primo l’età, poi anche lo stato di salute e la professione esercitata) fornisce una stima di quanto tempo passerà prima della vaccinazione.
Il programma non aggrega i dati riguardanti gli aggiornamenti quotidiani del Governo o dell’UE, ma riesce orientativamente a calcolare quante persone hanno priorità rispetto all’utente e definire un range entro cui dovrebbe essere possibile ricevere il vaccino.