Deforestazione è il termine utilizzato per descrivere la distruzione o la netta riduzione di boschi e foreste a causa, principalmente, delle attività umane. Si tratta di un problema ecologico di enorme portata e che, per tale ragione, è avvertito in tutto il pianeta. Sembra che questo preoccupante fenomeno rappresenti un vero e proprio fattore stressante per i piccoli mammiferi che popolano le foreste.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla celebre rivista scientifica Nature da un team di scienziati del Rhodes College guidati da Sarah Boyle. Nel loro lavoro, i ricercatori hanno evidenziato come la deforestazione e, dunque, la distruzione dell’habitat, rappresenti un fattore di particolare stress per tutte le specie animali e vegetali. In particolare a soffrire di più per questa condizione sarebbero i piccoli mammiferi che popolano la foresta atlantica la quale, copre un territorio di 1.234.000 chilometri quadrati compreso tra Brasile, Argentina e Paraguay.
Ad essere vittima della deforestazione è soprattutto la foresta amazzonica della quale, a seguito dei tagli costanti, non sono rimaste altro che macchie più o meno grandi e separate da zone antropizzate. Gli scienziati, nello specifico, hanno studiato le condizioni di salute di 106 esemplari di piccoli mammiferi che popolano questo straordinario bioma, indagando i livelli di ormoni come il cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza. Essi hanno scoperto che più l’habitat è degradato, maggiori sono le occasioni di stress per questi piccoli mammiferi. Per tale ragione la pelliccia di questi animali che popolano questi luoghi contiene più glucocorticoidi rispetto a quella di esemplari che vivono in zone meno antropizzate.
La deforestazione, dunque, non è un problema che riguarda solo la flora ma coinvolge, a pieno titolo, tutti gli animali che vivono in quel luogo stravolto dalle attività umane, ormai sempre più sconsiderate.