L’overclock per alcuni è una passione, per alcuni è una necessità, per altri qualcosa da sperimentare almeno una volta e per altri è qualcosa da evitare assolutamente. Se i primi tre gruppi hanno l’obiettivo comune di vedere sprigionata maggiore potenza dal proprio componente scelto, per l’ultimo gruppo prevale la paura di vederlo friggere. A protezione di questa evenienza Intel aveva dato vita a un programma specifico.
Si tratta del Performance Tuning Protection Plan. Fu introdotto nel 2012, non proprio un anno fa, ma quasi, e lo scopo era garantire un’assicurazione sui processori. Con un costo di variava tra i 20 e i 35 dollari si aveva un rimborso completo sul processore overclockato. Se il modello si friggeva ecco che Intel lo sostituiva gratuitamente; la sostituzione vale solo una volta per processore.
All’inizio il successo di questo programma è stato tanto che dall’iniziale piano di una durata di sei mesi hanno deciso di farlo diventare permanente. Quel permanente si è trasformato in 9 anni e ora Intel ha chiuso il programma.
D’ora in poi non sarà più possibile coprire tale danno con l’assicurazione. La normale garanzia dei processori non copre assolutamente il danno causato dall’overclock. Nei termini di regolamento Intel è messo nero su bianco che il danno causato da tale pratica, che spinge i processori a lavorare più di quanto previsto, annulla la garanzia.
Il motivo dietro a questa cancellazione. Da un lato Intel ha notato un aumento delle pratiche di overclock e questo ha spinto la società a mettere fine il programma. La scelta, almeno a livello ufficiale, non sembra essere legata a una perdita di profitto causato dal dover continuare a spedire processori gratuitamente in giro, ma a detta loro i tempi sono maturi per andare oltre. “Dato che i clienti overcloccano sempre più con fiducia, stiamo assistendo a una minore domanda per i piani di protezione per l’ottimizzazione delle prestazioni”.