Nel corso degli ultimi mesi sono aumentate a dismisura le preoccupazioni da parte delle aziende per l’inflazione, causando una maggiore volatilità dei mercati azionari.
A conti fatti questo scenario dovrebbe avvantaggiare il mercato dell’oro, un bene tangibile con un’offerta limitata, ma la situazione non è delle migliori. I prezzi sono scesi del 9% quest’anno e sono scambiati quasi il 15% al di sotto del massimo storico.
Inflazione, il Bitcoin supera l’oro e diventa il nuovo standard?
A rivelarlo è stato il sito della CNN, da cui si evince come le criptovalute, nello specifico il bitcoin, sia salito del 70% e stia marciando sempre più in alto.
Diverse aziende stanno adottando il bitcoin come forma di pagamento standard e addirittura il noto imprenditore miliardario Elon Musk ha investito tanti soldi in questa moneta virtuale.
Gli investitori sono preoccupati della dilagante inflazione soprattutto a fronte del pacchetto di stimoli economici, del valore di oltre 1,9 miliardi di dollari, che potrebbe essere approvato da Joe Biden.
Alcuni analisti sono convinti che il bitcoin possa aiutare a combattere l’inflazione, mentre altri ne condannano il prezzo variabile e l’inefficacia concreta.
I vantaggi del Bitcoin contro l’inflazione
Tra i favorevoli all’utilizzo del Bitcoin vi è Brad Neuman, director of marketing strategy di Alger, che ha spiegato come l’oro sia utile per un’inflazione alta, ma non necesarriamente per i tassi di interesse reali elevati.
Il bitcoin, dunque, così come le aziende legate alle criptovalute come PayPal, permette agli utenti di scambiare e tenere conservata la moneta sulla piattaforma.
Esiste un tetto massimo di 21 milioni di bitcoin incorporato nel suo codice sorgente e 18,6 sono già in circolazione.
Il bitcoin in sostanza è quanto di più simile ci sia all’oro digitale ed è una forma di pagamento trasversale. Certo, ci vorrà del tempo affinchè le aziende e gli utenti si adattino per renderlo standard, ma la direzione intrapresa sembrerebbe essere questa.