Una serie di congiunzioni hanno portato a un minimo storico delle vendite di smartphone in Cina da parte di Huawei. In patria sono anni che il colosso registra vendite assurde tanto che è praticamente impossibile parlare di concorrenza. Per intenderci, nel primo trimestre dello scorso anno aveva una quota del 41%. La caduta è stata tangibile in uno anno però tanto che nel 2021, nello stesso periodo, la quota è scesa al 16%.
Se l’aver perso la licenza di Android ha afflitto sono le vendite fuori dalla Cina, l’aver perso i fornitori legati soprattutto ai processori ha reso tutto più difficile anche in madre patria. Huawei ha dovuto fortemente ridimensionare il suo ruolo nel mercato degli smartphone e il risultato ora si vede. Non si tratta di dati certi al 100%, ma Counterpoint Research è sicura su un crollo netto.
Lo scenario in Cina è profondamente cambiato ora. Il produttore principale, almeno per questo periodo di tempo nello specifico, è diventato Oppo con il 21% con a seguire Vivo con il 20%; entrambi fanno parte dello stesso gruppo. A seguire troviamo proprio Huawei, ma a pari merito con Xiaomi e Apple. Insomma, tutti hanno avuto modo di guadagnare dal crollo del peso massimo.
Essendo dei dati incompleti non si sa completamente come sia andato agli altri produttori, ma sarebbe interessante vedere la posizione di Samsung. La compagnia sudcoreana ha sempre fatto fatica in Cina tanto che ormai non figurava mai nelle classifiche, ma si ritrovava nel gruppo che viene sempre definito come “altri“. Con Huawei che sta lentamente uscendo dai giochi potrebbe riuscire a ritagliarsi qualche spazio, ma se vuole farlo deve muoversi prima che le altre compagnie cinesi consolidino ancora di più la posizione guadagnata.