La corsa all’ultimo modello di smartphone è ormai diventata un’azione se non quotidiana, quasi mensile. Tutti vorrebbero avere quello di ultima generazione con tripla fotocamera, processore spaziale e chi ne ha più ne metta. Questi arrivano a costare fino a 1.500 euro promettendo vera soddisfazione nell’utilizzo. Tuttavia un antico detto popolare recita così: “Gallina vecchia, fa buon brodo“. E pare essere valido anche nel mondo degli smartphone.
Infatti esistono vecchi cellulari o primissimi smartphone che oggi, se tenuti in buone condizioni e con confezione originale, possono davvero valere una fortuna. Ecco quali sono i cimeli di antiquariato che possono far guadagnare un sacco di soldi a chi li possiede .
Ci sono smartphone top di gamma davvero costosi. Ma se esistessero vecchi cellulari capaci di valere molti più soldi? Forse è proprio quello che sta lì, abbandonato nel cassetto e che, dopo aver letto questo articolo, si scoprirà essere una vera e propria rivelazione economica.
Tra quelli più ricercarti spicca il primo iPhone 2G
introdotto sul mercato da Steve Jobs. Una novità per l’epoca. Questo smartphone non fece la storia, ma la introdusse. Se conservato nella sua scatola originale ed è funzionante questo modello può valere fino a 2.000 euro.Lasciando il mondo degli smartphone, esistono anche vecchi cellulari capaci di dare parecchie soddisfazioni. È il caso del Nokia Mobira Senator. Un cimelio di tecnologia tra i più ricercati dagli estimatori. Per questa “cabina telefonica portatile” un collezionista può arrivare a spendere anche 1.500 euro se si trovasse in buone condizioni.
Non può certo mancare Motorola che ha letteralmente fatto la storia dei cellulari che hanno preceduto gli smartphone. Il modello più richiesto dagli appassionati è il Motorola Dyna Tac 8000x che può arrivare a valere circa 1.000 euro.
Stessa cosa per quanto riguarda il Sony Ericsson T28. Ovviamente questi sono i modelli di cellulare e smartphone più ricercati e maggiormente quotati. Nondimeno ne esistono molti altri cellulari fortunati, più comuni, che possono raggiungere “quota” 500 euro.