Le armi oggi a nostra disposizione per abbattere SARS-CoV-2, il virus responsabile dell’attuale pandemia, sono davvero poche. Adesso, solo grazie allo sviluppo dei vaccini siamo riusciti a compiere qualche passo avanti, altrimenti le soluzioni alle quali possiamo far riferimento per sconfiggere questo nemico invisibile sono davvero minime. Per, sembra che un team di scienziati italiani abbia avuto la giusta intuizione: utilizzare una nanoparticella di carbonio per abbattere l’agente patogeno.
Ad avere questa geniale intuizione è stato, precisamente, un team di ricercatori dell’Università di Sassari. Questi ultimi, vorrebbero utilizzare una nanoparticella a base di carbonio per modificare le condizioni di replicazioni di SARS-CoV-2, mandandolo cosi in tilt. La loro idea, presentata sulle pagine de La Nuova Sardegna apre le porte alla messa a punto di strategie di trattamento terapeutico efficace per chi ha contratto l’infezione e ha sviluppato la COVID-19.
Ancora, però, la nanoparticella di carbonio è al “modello zero”. Ciò vuol dire che gli scienziati sardi sono ancora ad una fase molto precoce del suo sviluppo. Prima di poter affermare che questa nuova strategia sia davvero efficace nel distruggere il virus, la strada da compiere è ancora molto lunga e tutta in salita. Nonostante ciò, i ricercatori italiani hanno fatto sapere che, almeno fino ad ora, in condizioni ottimali e all’interno di un laboratorio, il loro esperimento ha sempre funzionato restituendo risultati davvero incoraggianti.
La nanoparticella di carbonio utilizzata dagli scienziati italiani ha dimostrato, infatti, di possedere una potente azione antivirale senza mai risultare tossica. È sempre riuscita a bloccare il coronavirus senza andare a danneggiare le cellule dell’ospite. Dunque, si tratta di una intuizione davvero straordinaria che potrebbe, finalmente, consentire di debellare questo nemico invisibile senza, però, avere ripercussioni negative sull’ospite.