L’arrivo delle prime indicazioni sul Decreto Sostegno hanno scatenato numerose polemiche e reazioni. A fare da portavoce a queste ultime vi è l’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco. Egli ha iniziato il discorso con: “Secondo notizie di stampa il Governo sarebbe intenzionato a ‘svuotare’ il magazzino delle cartelle esattoriali cancellando tutte quelle di ammontare inferiore ai 5.000 euro. Si tratterebbe, si dice, di una operazione di pulizia e trasparenza del bilancio pubblico”.
Dopodiché ha proseguito con le obiezioni: “Ora, è vero che buona parte delle cartelle pendenti, circa il 70-80% del totale, si riferisce a contribuenti nullatenenti, falliti, deceduti, che hanno cessato l’attività, o per i quali è stata verificata l’impossibilità a pagare. Ciò però non significa affatto che tutte le cartelle inferiori a 5.000 euro siano inesigibili; inoltre anche tra le cartelle superiori a tale soglia vi potrebbero essere crediti da cancellare in quanto sicuramente inesigibili“.
Per l’economista “quello che viene prospettato appare quindi più come un condono che come una operazione di pulizia contabile. Quello che invece sarebbe necessario è una normativa che renda possibili procedure permanenti che possano consentire all’amministrazione di cancellare anno dopo anno i crediti inesigibili effettivamente esistenti e verificati. Questo viene oggi impedito dalle normative amministrative, contabili, e della Corte dei Conti”. Dunque “come spesso accade, si cerca di risolvere un problema reale con strumenti sbagliati e pericolosi”.