Ogni giorno numerosi giochi di correnti trasportano al largo delle coste tonnellate di plastica fino ad incanalarle ne vortici oceanici dove si formano delle vere e proprie isole di plastica come, ad esempio, quella che si trova nel Pacifico Settentrionale. Fino ad ora, il percorso che le microplastiche intraprendono per giungere negli oceani era qualcosa di sconosciuto ma da oggi, studiare questo percorso sarà più semplice. Il tutto grazie ad una dettagliata ricostruzione delle rotte seguite dalle microplastiche oceaniche.
A ricostruire le rotte delle microplastiche negli oceani è stato un team di scienziati delle Università di Miami e Berlino. Nel loro lavoro, pubblicato sulla rivista Chaos, gli studiosi americani e tedeschi hanno ricostruito in maniera dettagliata l’inedito percorso delle microplastiche grazie ad un modello statistico molto preciso. Si tratta del primo modello in grado di descrivere la probabilità
che i detriti di plastica vengano trasportati da una zona all’altra degli oceani.Tale modello ha permesso ai ricercatori di ottenere una sorta di mappa per organizzare delle maxi operazioni di “pulizia” o prevenzione. Sempre questo modello, nel ricostruire le rotte delle microplastiche, ha permesso di identificare un canale di transizione che collega la grande isola di plastiche del Pacifico con le coste dell’Asia orientale. Si tratta di una scoperta importante poiché suggerisce come su quelle coste ci sia un’importante fonte di inquinamento da plastica. Inoltre, questo modello ha anche confermato che l’Oceano Indiano si comporta come una vera e propria calamita per i rifiuti di plastica.
Si tratta di una scoperta davvero importante che potrebbe, per la prima volta, concretizzare idonee azioni di ripulitura delle acque oceaniche liberandole dalle microplastiche che ormai le inquinano in maniera sconsiderata.