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Wolverine: nuovo dispositivo Google per potenziare l’udito

La società madre di Google, Alphabet, sta lavorando ad un nuovo dispositivo indossabile parte del progetto Wolverine. Questa nuova tecnologia consentirebbe agli utenti di isolare la voce di una singola persona dalla folla.

Il progetto segreto, con il nome in codice Wolverine, permette di ottenere una sorta di udito sovrumano. Questo è possibile attraverso una serie di microfoni che forniscono un audio potenziato nell’orecchio di chi indossa il dispositivo. È l’ultimo progetto dell’azienda in questo campo, subito dopo il progetto dedicato agli Smart Glasses targati Google e l’iniziativa Internet Loon.

La divisione che si occupa di concretizzare queste idee è stata creata nel 2010 dai fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin. Lo scopo è utilizzare la vasta ricchezza e competenza del gigante tecnologico per sviluppare nuove tecnologie che potrebbero non avere alcun valore commerciale immediato. “Creiamo nuove tecnologie per risolvere alcuni dei problemi più difficili”.

Wolverine: svelati i primi dettagli sul nuovo progetto lanciato da Google

Un portavoce ha dichiarato che la società “sta esplorando il futuro”, ma si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli. Le prime versioni della tecnologia Wolverine prevedevano un dispositivo over-ear che copriva l’intero orecchio. Successivamente ridotto ad un indossabile in-ear. Anche altre importanti aziende tecnologiche stanno lavorando su dispositivi acustici avanzati, inclusa la divisione di realtà virtuale e aumentata di Facebook.

Un video pubblicato da Facebook Reality Labs Research lo scorso ottobre ha mostrato un dispositivo indossabile che utilizza la cancellazione attiva del rumore, tecniche di deep learning e una tecnologia nota come beamforming che isola i singoli suoni dal rumore ambientale. “La tecnologia che stiamo ideando può capire ciò che vuoi ascoltare e migliorare solo quei segnali specifici”, afferma l’azienda nel video di presentazione. “Parte della nostra missione è ridefinire radicalmente l’udito umano in modo che le persone possano connettersi tra loro più facilmente”.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano