Potrebbero esserci importanti sviluppi nelle prossime settimane per il programma cashback. Si moltiplicano infatti le indiscrezioni, da fonti governative, che parlano di un’imminente chiusura del piano pensato per incentivare i pagamenti elettronici con carta di credito e carte di debito.
L’idea del cashback, come risaputo, è uno dei capisaldi del precedente Governo Conte II. Il vecchio esecutivo aveva lanciato tale programma per incentivare i consumi, dopo la crisi pandemica, e soprattutto per dare un colpo all’evasione fiscale dei piccoli acquisti quotidiani.
Sin dalla sua nascita, però, il programma cashback è stato al centro di numerose polemiche, anche a causa del costo a bilancio non certo contenuto.
I tecnici ed i Ministri del nuovo Governo Draghi potrebbero quindi scegliere di seguire una via del tutto opposta a quella del precedente esecutivo. Le valutazioni delle prossime settimane serviranno a capire se il cashback sia davvero uno strumento utile contro l’evasione fiscale.
Un’eventuale cancellazione del programma, d’altro canto, porterebbe nelle casse italiane ben 5 miliardi di euro, i fondi a bilancio per i rimborsi sugli acquisti. Questi miliardi potrebbero poi essere utilizzati per nuove manovre a sostegno dell’economia.
Gli italiani che hanno aderito al programma si chiedono ora legittimamente quale sarà il destino dei rimborsi accumulati. Nessun problema con l’appendice del cashback di Natale: in questo caso i rimborsi già sono stati inviati sui conti correnti. Potrebbe esserci invece un rischio per i rimborsi del primo semestre, laddove la decisione di chiusura del programma arrivasse nel giro di poche settimane.