Le nanotecnologie, negli ultimi anni, hanno conosciuto un incredibile successo trovando applicazioni in un vasto numero di settori. Oggi, dei nuovi nanomateriali biocompatibili potrebbero, ad esempio, trovare un impiego molto utile: sanificare l’acqua.
A mettere a punto questi nuovi nanomateriali biocompatibili è stato un team di scienziati dell’Università Roma Tre in collaborazione con l’Università BOKU di Vienna. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials and Interfaces, i ricercatori descrivono i loro nanomateriali biocompatibili intelligenti e le loro potenzialità. Questi dispositivi sono “intelligenti” in quando sono in grado di compiere azioni predeterminate. Nello specifico, si tratta di nanoparticelle magnetiche di ossido di ferro ricoperte di un coating polimerico biocompatibile in grado di rimuovere dall’acqua gli ioni provenienti dai metalli pesanti.
Infatti, come già detto, una importantissima applicazione di questi nanomateriali biocompatibili potrebbe essere proprio quella che riguarda la sanificazione delle acque
. Si tratta di un primo significativo passo verso la realizzazione di materiali che siano in grado di contrastare in maniera efficace la dispersione di pericolosi metalli pesanti nell’ambiente. Gli scienziati italiani e austriaci sono partiti inizialmente sviluppando la sintesi delle macromolecole funzionalizzate. Successivamente i nanomateriali sono stati poi analizzati e le loro proprietà sono state studiate in dettaglio.Le nanoparticelle che costituiscono i nanomateriali biocompatibili riescono ad assorbire gli inquinanti contenuti nelle acque permettendo una estrazione controllata ed un monitoraggio costante delle acque. Si tratta di una invenzione davvero straordinaria che potrebbe ottenere un potenziale utilizzo su larga scala riducendo, significativamente, il problema di inquinamento delle acque e favorendo in parte e allo stesso tempo, il risanamento ambientale.