Nel corso del 2020 c’è stata la fitta segnalazione di prodotti decisamente più pericolosi rispetto al 2019, e quasi uno su dieci si trattava di mascherina o disinfettante. Tuttavia, i più segnalati continuano ad essere i giocattoli.
La pandemia da Covid-19 pare che abbia inciso anche sui risultati del rapporto annuale sul sistema rapido di allerta in Europa. Il suddetto è un meccanismo che permette a uno Stato europeo di segnalare a tutti gli altri, in tempi brevi, un prodotto molto pericoloso per la salute. In questo modo, le autorità nazionali hanno la possibilità di verificare e intervenire, togliendolo dal mercato. Le segnalazioni nel corso del 2020 sono state oltre le 2.200, e le contromisure prese oltre 5.300.
Come ha spiegato anche la Commissione Europea, il 9% dei casi concerne le mascherine, le quali non proteggevano a dovere, e i gel disinfettanti che con additivi chimici pericolosi, se ingeriti, potevano portare addirittura alla morte. Il tipo di prodotto che però viene tolto più spesso dal mercato sono i giocattoli. Questa non è una novità assoluta, anche perché in molti Paesi, tra cui l’Italia, c’è un rischio alto di tipi di rischio chimico, seguito dalle lesioni e dalle scosse elettriche.
Per capire meglio che tipo di merce passa e può essere venduta su internet, è interessante addentrarci nel Safety Gate, il portale dove avviene la pubblicazione in tempo reale di tutti gli Alert annunciati nei 31 Stati. Di fatto, ci sono paperelle di plastica che possono essere ingerite dai bambini al di sotto dei 3 anni poiché molto piccole, slime piene di boro, una sostanza in grado di compromettere il sistema riproduttivo se ingerito in alte quantità, orecchini con troppo nickel e parti di auto che possono provocare incidenti se installate.
Il numero alto di prodotti ritirati però non deve farci sbagliare. Infatti, secondo Stephen Russel, segretario generale dell’associazione di consumatori europea Anec, “il rapporto rappresenta solo la punta dell’iceberg. L’Europa ha bisogno di nuove norme che riconoscano i rischi derivanti dai prodotti smart”. Secondo Russel, le regole nuove dovrebbero anche assicurare che “un prodotto sia sicuro durante tutto il ciclo di vita, non solo nel momento in cui viene messo in vendita”.