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WhatsApp: sicurezza ampliata con l’aggiornamento sui backup

Secondo alcune indiscrezioni che non sono state ancora confermate, l’app di messaggistica di proprietà di Facebook WhatsApp, sta lavorando per rendere la sicurezza dei backup più sicura di quanto non lo fosse mai stato. Una nuova impostazione consentirà la protezione dei backup salvati in cloud mediante una password crittografica, rendendo l’accesso ad altri utenti nettamente più complicati. WABetaInfo aveva annunciato la feature, che ha pubblicato anche alcuni screenshot a riguardo.

I suddetti sono stati pubblicati su Twitter e mostrano le descrizioni del client. Si legge negli screenshot: “Per impedire accessi non autorizzati sul backup in cloud puoi impostare una password che verrà utilizzata per crittografare i backup futuri. Questa password sarà richiesta quando utilizzerai il backup per ripristinare le conversazioni”.

 

WhatsApp: ecco come funzioneranno i backup

Nel processo di inserimento della password, per quanto riguarda i backup della conversazioni di WhatsApp, il client richiederà la conferma del numero di cellulare che è regolarmente collegato all’account. Le password dovranno essere di minimo otto caratteri e non dovranno essere dimenticate, se ciò dovesse avvenire consigliamo di contattare in fretta il team di sviluppo delle funzionalità, essendo che “WhatsApp non sarà in grado di aiutarti per recuperare le password dimenticate”

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Anche la protezione delle chat in cloud della password dovrebbe garantire che nessuno può avere l’accesso senza autorizzazione di almeno uno dei partecipanti della chat. La novità arriva soprattutto a seguito di ciò che è successo per quanto concerne la comunicazione di WhatsApp a inizio anno, la quale riguardava proprio dei problemi con le nuove politiche sulla privacy. Sull’argomento è tornata la società, dicendo che le novità non avrebbero in alcun modo influenzato la sicurezza dei messaggi degli utenti. Tuttavia, gli stessi hanno scelto ugualmente di affidarsi ad altre app di messaggistica meno popolari, come Telegram e Signal.

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Pubblicato da
Christian Savino