patrimoniale Con la nascita del nuovo governo Draghi le voci di una possibile tassa patrimoniale si fanno sempre più insistenti. La patrimoniale è una tassa imposta ai grandi redditi che potrebbe portare nuova linfa alle casse statali, particolarmente flagellate dalla crisi economica imperversante. A tal proposito dunque l’emendamento proposto da PD-LeU torna ad essere centrale nelle discussioni per la Legge di Bilancio 2021.

Ad una eventuale introduzione della patrimoniale dovrebbero comunque seguire la rimodulazione di alcune imposte in modo da ridurre il cuneo fiscale. I principali indiziati in tal senso sono l’IMU, si paventa una possibile abolizione, e il bollo su conto correnti e deposito titoli. La possibile introduzione di una patrimoniale dunque avrebbe come obiettivo l’alleggerimento della pressione fiscale sulle fasce medie di reddito.

Patrimoniale: quali tasse verrebbero abolite

 

Ad oggi, nel nostro paese, la forma di tassa più simile ad un’imposta sul patrimonio è quella che viene applicata sulla prima casa. L’IMU, introdotta nel 2019 ha, fino adottata oggi, irrorato le casse dello Stato con circa 21 miliardi di euro. Nello specifico la tassa si applica a tutti coloro possiedono più di immobile e delle abitazioni di lusso. Una imposta che certamente si abolirebbe in caso di istruzione di una vera patrimoniale.

L’altra tassa che potrebbe sparire è l’imposta di bollo sui conti correnti. Una spesa annuale di 34,20 euro per i normali correntisti e che raggiunge i 100 euro per le imprese. Il dibattito sulla patrimoniale resta comunque più acceso che mai con il fronte del centro-destra pronto a dare battaglia in parlamento, la paura è che possa rallentare la ripresa economica.

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