Uno dei fenomeni che sta influenzando questo 2021 è la mancanza globale di componenti elettroniche. Tutti i principali produttori in vari settori si trovano a dover fronteggiare la scarsità di elementi fondamentali nei propri device. Tra le aziende colpite c’è anche Qualcomm che è uno dei principali produttori di SoC.
Il chipmaker americano sta affrontando dei problemi di fornitura nella supply chain che condizionano pesantemente la produzione. Secondo un report stilato da Reuters, Qualcomm sta faticando a raggiungere i livelli previsti e di conseguenza si sta creando un distacco sostanziale tra la domanda e l’offerta.
I vari OEM chiedono molti più chip di quanti Qualcomm ne riesca effettivamente a produrre. Questa situazione nel lungo periodo causa ritardi piuttosto gravi nella fornitura e conseguenze dirette sulle linee produttive delle aziende.
A causa della carenza di componenti, Tesla è stata costretta a sospendere la produzione di Model 3. Anche Apple non se la passa meglio con le scorte che si stanno riducendo più velocemente di quanto non vengano rifornite.
La carenza globale di componenti colpisce anche Qualcomm
A giudicare da alcune informazioni trapelate, Samsung sta avendo dei problemi nella principale fabbrica degli Stati Uniti. Il maltempo ha bloccato lo stabilimento Texano per più tempo rispetto a quanto previsto. La produzione dovrebbe riprendere presto, ma per tornare a regime servirà del tempo, con ulteriori problemi nell’approvvigionamento globale.
Tuttavia Samsung è anche un cliente di Qualcomm e, in particolare, i chip del produttore americano sono utilizzati sui device di fascia basse e media. Tuttavia, ci sono problemi anche per Galaxy S21 che invece utilizza lo Snapdragon 888. La realizzazione del SoC sembra in ritardo e di conseguenza è condizionata sia la produzione Samsung ma anche quella di Xiaomi Mi 11.
Tutti questi fattori determinano un disequilibrio tra domanda e offerta con conseguente variazione dei prezzi. Per accaparrarsi le poche scorte disponibili, i produttori devono pagare un prezzo più alto. Questo determina che gli OEM siano orientati all’acquisto di grandi stock di componenti non appena disponibili. Ecco quindi che se un solo produttore acquista tutte le scorte, gli altri rimangano senza niente fino all’arrivo di un nuovo lotto produttivo e la corsa ricomincia.