La sclerosi multipla è una malattia cronica, spesso invalidante, che colpisce il sistema nervoso centrale. In questa patologia si assiste ad un attacco del sistema immunitario nei confronti del SNC. Tra le componenti nervose suscettibili all’attacco da parte del sistema immunitario rientra soprattutto la mielina. Di fatto, nei pazienti con sclerosi multipla questa componente risulta particolarmente danneggiata così, come di conseguenza, anche le fibre nervose. Sembra però che l’esposizione allo smog e, dunque, alle polveri sottili abbia effetti negativi poiché limita le capacità rigenerative del tessuto nervoso e, in particolare, della mielina.
A dimostrarlo è uno studio condotto da ricercatori delle Università di Torino, Milano e quella dell’Insubria poi pubblicato sulla rivista Neurochemistry International. Si tratterebbe di un lavoro che, per la prima volta, dimostrerebbe il legame tra l’esposizione allo smog e il rallentamento della capacità rigenerative del sistema nervoso. Nello specifico, gli scienziati italiani hanno dimostrato che l’esposizione alle polveri più sottili come, ad esempio, le PM2.5, ostacola la riparazione della mielina inibendo il differenziamento degli oligodendrociti, le cellule che la producono.
Allo stesso tempo, nei pazienti con sclerosi multipla che si espongono allo smog, sembra si registri anche un aumento dei livelli di astrociti e microglia che risultano coinvolte, a pieno titolo, nella neuroinfiammazione che si presenta nei pazienti affetti da tale patologia. L’obiettivo degli scienziati italiani è adesso quello di identificare i meccanismi cellulari e molecolari che collegano l’inalazione del PM2.5 nei polmoni ed il SNC. Infatti, l’individuazione di fattori di rischio ambientali modificabili come l’inquinamento atmosferico potrebbe fornire importanti informazioni per prevenire le recidive di questa grave condizione patologica.