In fondo la crisi economica che stiamo vivendo, nata dalla pandemia di Covid-19, ha messo in una situazione di precarietà tantissimi connazionali; basti pensare che in un solo anno le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà sono aumentate di ben un milione di unità. Insomma appare evidente che non è questo il moneto di opprimere gli italiani con ulteriori pressioni fiscali; ecco dunque che si parla di condono e di pace fiscale.
Con il nuovo decreto del Consiglio dei ministri, che dovrebbe essere discusso già dalla prossima settimana, dovrebbe essere introdotto anche il saldo a stralcio. La pace fiscale dovrebbe prevedere l’annullamento di tutte le cartelle esattoriali tra il 2000 e il 2015 inferiori ai 5’000 euro; inoltre si prevede anche la possibilità di rimborso per chi invece avesse già effettuato il pagamento.
Questo specifico periodo, tra il 2000 e il 2015, rappresenta circa il 70% dei crediti di cui si attende la riscossione, un importo che si dovrebbe aggirare intorno ai 677 miliardi di euro. Unica piccola postilla è che nel caso in cui si richieda lo stralcio di queste cartelle esattoriali, a finche la richiesta possa essere accettata, il richiedente non dovrà avere altre pendenze insolute.