Monitorare costantemente l’ambiente è un aspetto particolarmente interessante soprattutto per valutare i livelli di inquinamento atmosferico presenti. Da oggi, però, sembra che questo monitoraggio potrà avvenire in modo completamente automatico e sicuro grazie a dei robot ispirati ai semi.
A mettere a punto questi robot ispirati ai semi è stato un gruppo di scienziati coordinati da Barbara Mazzolai dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Gli studiosi hanno lavorato all’interno del progetto di ricerca europeo I-Seed finanziato con 4 milioni di euro dall’Unione Europea. Questo progetto ha un obiettivo ben preciso: sviluppare due tipi di robot seme. Il primo I-Seed-ERO che penetrerà nel suolo attraverso un movimento reso possibile dalla sua forma a cavatappi e poi, ci sarà I-Seed-SAM il quale, volerà ed opererà in aria e sulla superficie del terreno.
La dispersione dei semi si verificherà mediante l’impiego di un drone che li spargerà omogeneamente su campi coltivati o praterie. Inoltre, mediante un software specifico e dedicato, gli scienziati potranno tracciare la posizione dei semi e potranno, allo stesso tempo, monitorare le condizioni del terreno. Inoltre, per facilitare il tracciamento, i semi-robot saranno fluorescenti ed i droni utilizzeranno un LiDAR (sistema a scansione laser) per rilevarli a distanza. In questo modo sarà sempre possibile monitorare l’ambiente e parametri importanti come la temperatura, l’umidità, la concentrazione di anidride carbonica e di sostanze inquinanti.
Il team di scienziati, inoltre, si occuperà di sviluppare modelli matematici che serviranno a definire le modalità dei due robot e dello studio di una rete di sensori per l’analisi ambientale che servirà ad identificare i siti dove i semi-robot verranno testati.