Il nuovo Xiaomi Mi 11 è il flagship dell’azienda presentato a fine 2020. In queste settimane il device ha superato i confini Cinesi per debuttare anche nel nostro Paese. Tuttavia, nel frattempo i ragazzi di iFixit sono riusciti a mettere le mani sul device e procedere con il loro consueto teardown.
Con lo smontaggio di Xiaomi Mi 11 emergono anche tutte le soluzione sviluppate dal produttore per realizzare questo device top di gamma. Secondo iFixit il device merita un punteggio di 4 su 10. Il giudizio di riparabilità è influenzato da alcune scelte non ottimali che ne abbassano il punteggio.
Iniziamo con gli unici aspetti positivi. Tutte le viti presenti all’interno di Xiaomi Mi 11 sono le classiche Phillips a croce. Questa scelta rende molto facile intervenire non dovendo ricorrere a strumenti particolari o soluzioni proprietarie.
Dal punto di vista costruttivo, molte componenti sono modulari mentre altre sono saldate sulla scheda madre o sulla scheda figlia. Nel primo caso la sostituzione richiedere interventi profondi, mentre nel secondo si complica inutilmente una procedura semplice.
Su Xiaomi Mi 11 si è scelto di usare un adesivo non troppo forte per bloccare alcune componenti. La scelta favorisce certamente l’apertura e il distacco delle componenti ma non assicura una tenuta stagna fondamentale per le certificazioni IP.
Rimuovere lo schermo e la batteria richiede una procedura lunga ma che può essere portata avanti in maniera indipendente. Discorso diverso per il sensore delle impronte digitali che richiedere la rimozione del display. Infine, i rivestimenti di vetro anteriori e posteriori, se non si dispone dei giusti attrezzi, possono rompersi durante le riparazioni.