La fine del mondo è vicina. Non è forse questa una frase che avete sentito dire e letto miriade di volte su Internet? Non ci sono dubbi, questo è un evento che, prima o poi, dovrà verificarsi. Nei secoli e forse addirittura nei millenni, il timore dell’Apocalisse tormenta gli animi di molte persone, indipendentemente dalla cultura e nazionalità. Tuttavia, fino a oggi le dicerie non sono state altro che bufale che presto o tardi si sono rivelate come tali.
Apocalisse tra asteroidi e profezie, nulla di concreto da temere
C’è stato un tempo antico in cui le persone avevano la profonda convinzione che nell’anno 1000 il cielo sarebbe caduto sopra le loro teste ponendo fine alla vita di tutti e al mondo stesso. Esattamente 1021 anni dopo, sembra essere rimasta radicata la convinzione che una Apocalisse catastrofica sia imminente e possa presto spazzare via la traccia dell’esistenza umana. Scongiurata quella antica fine del mondo, si parlò di una cosa simile anche per l’anno 2000. Qualcuno di voi ricorderà che nel 1999 in TV, più di una volta dei sedicenti maghi profetizzarono di vedere morte e distruzione, cadendo oltretutto in un notevole ciclo di “crine” (parola che finalmente è lecito usare grazie all’Accademia della Crusca).
Una di quelle che sicuramente tutti conoscono bene è la famosa profezia dei Maya che voleva la fine del mondo il 21 dicembre del 2012. Anche in questo caso l’umanità l’ha scampata e non a caso nove anni dopo popola ancora la Terra. Certo, sotto Pandemia, ma questa è un’altra storia. Però di teorie ne avremmo molte altre, tra l’Apocalisse che deriva dalla profezia di Ezechiele e le innumerevoli volte in cui un presunto asteroide avrebbe dovuto schiantarsi sul nostro pianeta.
L’ultimo più eclatante di questi esempi è il famoso asteroide che il 3 novembre avrebbe potuto impattare contro il nostro suolo. Per non parlare poi della facilmente equivocabile notizia diffusa da testate come Il Giornale, che davano per certo lo schianto di un’asteroide. Dato che andando poi ad analizzare i dati, le probabilità che ciò accadesse erano dello 0,0003% e, pertanto, estremamente ridotte.
Sembra che oggi si provi un gusto innato nel creare ansia e panico tramite l’informazione. La libertà di parola e la libertà di stampa vengono talvolta utilizzate con lo scopo di attirare click sui propri siti, senza rendere però un’informazione che sia realmente affidabile. E se è vero che in certi casi il fine possa anche giustificare i mezzi (ne siamo proprio sicuri?), cosa certa è che non ha senso preoccuparsi un’Apocalisse che non siamo in grado di controllare e che probabilmente accadrà, ma ancora tra molto molto tempo.