Arriva ufficialmente la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca. Nella giornata di ieri, i media hanno riportato la notizia che vedeva l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, decretare un temporaneo stop all’utilizzo del preparato anglo-svedese dopo le ultime notizie sugli effetti avversi. Inizialmente smentita, è poi arrivata conferma della veridicità del provvedimento, preso però dall’Esecutivo in carica e non dall’Agenzia.
Un’interruzione “precauzionale”, come riportato nel comunicato ufficiale, decisa dal governo Draghi al fine di approfondire ulteriormente gli effetti collaterali emersi in questi giorni di campagna vaccinale. Il direttore dell’AIFA Nicola Magrini ci tiene però a precisare la natura più “politica” che strettamente scientifico-sanitaria della decisione.
AstraZeneca, l’Italia si allinea alle decisioni di altri Paesi UE
Non si tratta di un caso isolato. Il Governo del nostro Paese ha infatti ponderato attentamente la scelta di sospendere il vaccino rifacendosi anche alla decisione presa nelle scorse settimane da Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo e Irlanda nonché nelle ore immediatamente precedenti anche da Francia e Germania. Fonti interne stabilirebbero un fil rouge diretto tra il provvedimento italiano e quello tedesco, da cui sembrerebbe esser stato influenzato.
A decretare l’interruzione della somministrazione in Germania ha provveduto il governo guidato da Angela Merkel dopo una serie di indagini effettuate dal Paul-Ehrlich-Institute (ente preposto a valutare la sicurezza dei medicinali), che potremmo definire l’equivalente tedesco dell’AIFA. L’allarme è arrivato dall’aumento dei casi di trombosi e di altri problemi circolatori riscontrati nei cittadini che avevano ricevuto la somministrazione del vaccino.
Tuttora, sia l’AIFA che l’EMA (l’Agenzia Europea del Farmaco) parlano di dati sulla base dei quali non è ancora possibile stabilire un nesso causa-effetto tra i due eventi – la somministrazione del vaccino e la successiva comparsa di questi fenomeni – laddove si palesa solo una correlazione temporale. A fronte di 17 milioni di vaccinati con il vaccino prodotto da AstraZeneca, sono ancora troppo esigui e sparsi i casi di effetti collaterali gravi, che risultano invece in linea con l’incidenza dei medesimi eventi nella popolazione non vaccinata.
La sospensione della somministrazione consentirà di approfondire questo aspetto, nel tentativo di offrire una risposta a tutti i cittadini. La stessa EMA si è detta pronta ad avviare una revisione dei dati di cui è attualmente in possesso circa gli effetti avversi; la review si concluderà entro il 18 marzo.