Siamo ormai divenuti consapevoli che una delle strategie più efficaci da perseguire, per uscire fuori da questo incubo chiamato pandemia da Covid, è il raggiungimento della cosiddetta immunità di gregge. Ossia avere un elevato numero di soggetti vaccinati capace di rispondere in maniera efficiente all’eventuale infezione, bloccandone la diffusione verso i soggetti più fragili o quelli che per varie motivazioni legate alle proprie condizioni di salute non hanno potuto ricevere il vaccino.
Per arrivare a questo risultato, però, ora bisogna “correre”: portare la campagna vaccinale ad un livello superiore dopo la somministrazione al personale sanitario, agli over 80 e ai soggetti che necessitavano di avere priorità nel ricevere la dose.
Per questo motivo il nuovo piano vaccinale che guarda al periodo dopo Pasqua procederà al ritmo teorico di 600mila o 700mila vaccinazioni al giorno, grazie all’arrivo di 7 milioni di dosi entro fine marzo e 30 milioni di dosi entro fine aprile includendo anche il vaccino prodotto da Johnson&Johnson.
Vaccini, dopo Pasqua via alla vaccinazione di massa
Si parla di ritmi serratissimi, dunque, con un dispiegamento di forze nel personale sanitario e non che difficilmente abbiamo visto essere mobilitato in una campagna vaccinale nella storia della Repubblica Italiana.
Per quanto riguarda le strutture, saranno le Regioni a indicare i luoghi a disposizione per effettuare le vaccinazioni in sicurezza. E laddove mancassero, anche il Ministero della Difesa e la Protezione civile dovranno contribuire all’individuazione di nuove postazioni.
L’idea è quella di costituire una vera e propria rete che raggiunga in maniera capillare ogni comune, ogni quartiere, pressoché ogni cittadino per offrirgli la possibilità di effettuare la vaccinazione nel centro a lui più prossimo. Si pensi soprattutto ai centri urbani più sperduti e remoti, che difficilmente hanno nei loro pressi ospedali o servizi sanitari di base.
In questo modo, si potrà far fronte ad un’altissima richiesta e ad una altrettanto incalzante necessità di vaccinare la maggior parte degli adulti entro settembre.